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Lettera di Meloni sul 25 aprile: “Sia una festa patrimonio di tutti gli italiani”. E cita Berlusconi

La premier Meloni in una lettera al Corriere della Sera auspica che il 25 aprile possa diventare una festa condivisa da tutti gli italiani, “così da superare le lacerazioni del passato”. E cita Berlusconi e Violante.
A cura di Annalisa Cangemi
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una lettera al Corriere della Sera in occasione del 25 aprile, festa della Liberazione, ha ricordato Luciano Violante e "il memorabile discorso di insediamento da presidente della Camera quasi trent'anni fa dove individuò in una certa ‘concezione proprietaria' della lotta di Liberazione uno dei fattori che le impedivano di diventare patrimonio condiviso da tutti gli Italiani".

"Un concetto ripreso – ricorda la premier – nel 2009 da Silvio Berlusconi (allora presidente di un Consiglio dei ministri nel quale sedevo anche io) in un altro famoso discorso, quando a Onna, celebrando l'anniversario della Liberazione sulle macerie del terremoto, invitò a fare del 25 Aprile la ‘Festa della Libertà', così da superare le lacerazioni del passato. Un auspicio – scrive Meloni – che non solo condivido ma che voglio, oggi, rinnovare, proprio perché a distanza di 78 anni l'amore per la democrazia e per la libertà è ancora l'unico vero antidoto contro tutti i totalitarismi. In Italia come in Europa".

"Una consapevolezza – aggiunge la presidente del Consiglio nel suo intervento – che ha portato il Parlamento europeo a condannare inequivocabilmente e definitivamente tutti i regimi del Novecento, senza eccezioni, con una risoluzione del settembre 2019 nella quale mi riconosco totalmente, e che il gruppo di Fratelli d'Italia, insieme a tutta la famiglia dei Conservatori europei e all'intero centrodestra, votò senza alcuna esitazione (a differenza, purtroppo, di altri). Una risoluzione che assume nell'attuale contesto un valore ancora maggiore, dinnanzi alla eroica resistenza del popolo ucraino in difesa della propria libertà e indipendenza dall'invasione russa". 

Meloni si riferisce agli attacchi ricevuti negli ultimi giorni, dopo che l'ex leader di An Gianfranco Fini l'ha esortata a dichiararsi antifascista, e alle critiche ricevute dal presidente del Senato La Russa, che nella giornata di oggi ha scelto di volare all'estero, a Praga, celebrando un martire della lotta contro il comunismo e visitando un campo di concentramento nazista: "Mi domando se queste persone si rendano conto di quanto, così facendo, indeboliscono i valori che dicono di voler difendere" scrive, parlando di chi usa "la categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico". 

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