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La senatrice Blundo non si arrende sulla magnitudo taroccata: “Crediamo alle favolette?”

In un’intervista concessa al settimanale L’Espresso, la senatrice Enza Blundo, al centro delle polemiche a causa di un post-bufala sulla magnitudo del terremoto del 30 ottobre pubblicato su Facebook, torna a ribadire: “Altrove hanno registrato subito la magnitudine e non l’hanno mai cambiata. Come mai? Se poi vogliamo continuare a credere alle favolette, crediamoci…”
A cura di Charlotte Matteini
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La senatrice del Movimento 5 Stelle Enza Blundo non si arrende e ribadisce il suo pensiero, nonostante le sue affermazioni siano state a più riprese smentite da esperti, geologi, sismologi, commentatori della Rete e lo stesso Movimento 5 Stelle abbia diffuso una nota stampa dissociandosi dalle opinioni della parlamentare pentastellata. In un'intervista rilasciata al quotidiano L'Espresso, la Blundo, rispondendo a varie domande relative al famigerato post pubblicato sulla sua pagina Facebook in cui sosteneva che la magnitudo del sisma del 30 ottobre era stata cambiata da giornalisti e sismologi per permettere allo Stato di non dover rimborsare i danni del sisma, secondo una presunta legge emanata dal Governo Monti male interpretata e comunque mai entrata in vigore, ha dichiarato: "C’è stato un linciaggio mediatico. Per una piccola cosa che uno posta ritenuta sbagliata ti sottopongono a questo tipo di attacchi mediatici, quando posti cose importanti che hai fatto non ti si fila nessuno: questa è la rete", sottolineando di non essersi accorta che la famosa bufala della magnitudo era già stata "debukata" a suo tempo, subito dopo il terremoto che colpì il Centro Italia lo scorso 24 agosto.

"Non ci avevo fatto caso, ero impegnata su altro… Ci sono momenti in cui le situazioni di tensione emotiva, rabbia e indignazione sono talmente tanto pressanti che sbotti e non ti controlli più", ha spiegato la senatrice del Movimento 5 Stelle, raccontando inoltre la genesi di quel tanto contestato post: "Ero nella mia casa al sesto piano nella frazione di Pettino e 7.1 di magnitudo mi sembrava abbastanza credibile. Poi sento che dicono 6.1. Premesso che so per certo che all’Aquila non era 5.8, mi sono detta: "Più evidente di così!". E ho scritto quel post".

Insomma, evidenze dettate dall'inquietudine di rivivere un momento così drammatico, nulla di più. Non fosse che, alla domanda successiva, in cui l'intervistatore fa notare che lo stesso Istituto di Geologia e Vulcanologia ha spiegato per quale motivo la magnitudo può cambiare anche a distanza di decine di minuti od ore, la Blundo abbia in realtà ribadito le affermazioni scritte su post pubblicato la mattina del 30 ottobre, dichiarando: "Loro diranno quello che vogliono… Dopo due ore hanno cambiato la registrazione, quando sul sito scrivono che entro 15 minuti sono in grado di dare la precisa individuazione della scossa e del grado. A distanza di chilometri e chilometri dall’epicentro, hanno registrato subito la magnitudine e non l’hanno mai cambiata. Come mai? Se poi vogliamo continuare a credere alle favolette, crediamoci…", minacciando inoltre, in seguito alla presa di distanza del Movimento nei suoi confronti, di vagliare l'eventualità di lasciare il Movimento 5 Stelle: "Voglio vederci chiaro, tanto che ho sospeso la rendicontazione che dovevo concludere ieri. Voglio vedere che intendono fare e capire con chiarezza come la pensano. Se vogliono dei motivi per cacciarmi, glieli do. Mi sono stufata di questo comportamento del gruppo che non prende posizione. Mi sono rotta le scatole di lavorare tanto senza essere riconosciuta nel lavoro che faccio e poi essere attaccata appena inciampo. Quindi o mi riconfermano o me ne vado".

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