La Minetti rinuncia al vitalizio e punzecchia la Santanché
Presa di mira da tutti gli alti vertici del PdL, destinataria del benservito utile alla causa del Cavaliere, definita dagli stessi giornali di famiglia la "pecorina espiatoria" di tutti i mali del principale partito di centrodestra e della Casta in generale, oggi Nicole Minetti ha tirato fuori l'orgoglio. «Piuttosto che prendere un vitalizio dalla Regione Lombardia, mi dimetto il giorno prima che scatti il diritto, il prossimo ottobre. Giuro» parola della Consigliera Regionale lombarda in un'intervista a Vanity Fair. La Minetti sa bene che ormai il Popolo della Libertà vuole la tua testa, ma ribadisce che la scelta di lasciare gli scranni del Pirellone spetta solo a lei: «Decido da sola quando dare le dimissioni, non ho bisogno di ordini o pressioni. E non voglio dare a nessuno la soddisfazione di potermi rinfacciare in eterno il privilegio». Niente dimissioni, dunque, almeno per un'altra settimana, dal momento che la «splendida persona, intelligente, preparata, seria» (cit. Silvio Berlusconi, gennaio 2011) pidiellina è partita per una vacanza a Los Angeles. A Vanity Fair, la Minetti parla anche della sua ormai "nemica" Daniela Santanché che l'aveva definita «inadatta alla politica» replica: «Mi domando se è la stessa Santanché che una volta mi paragonò a Nilde Iotti. Per carità, cambiare opinione è legittimo. Io comunque non mi sento finita».