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La guardia costiera libica (che l’Italia finanzia) ha minacciato la Sea Watch: “Vi sequestriamo”

“Cambiate direzione e abbandonate la zona, altrimenti vi porteremo con noi in Libia. E sapete come funziona in Libia”. La guardia costiera libica ha minacciato la Sea Watch 4: “Hanno detto ci avrebbero sequestrato e portato in Libia. Hanno fatto illegalmente pressioni sulla Sea Watch 4 perché abbandonasse la zona, anche se la nave si trovava in acque internazionali”, denuncia la Ong.
A cura di Annalisa Girardi
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Naufraghi a bordo della Sea Watch 3 dopo essere stati soccorsi in mare, immagine di repertorio
Naufraghi a bordo della Sea Watch 3 dopo essere stati soccorsi in mare, immagine di repertorio

La guardia costiera libica ha minacciato la Sea Watch 4. I militari libici hanno intimato alla nave umanitaria di allontanarsi (nonostante si trovasse in acque internazionali, a oltre quaranta miglia dalla Libia), affermando che altrimenti avrebbero portato tutti coloro che si trovavano a bordo in Libia. "E sapete come sono le regole in Libia", si sente nelle registrazioni di bordo. Minacce e intimidazioni totalmente illegittime, da parte di un corpo militare che l'Italia continua a finanziare.

"La cosiddetta guardia costiera libica ha minacciato l'equipaggio della Sea Watch 4, affermando che l'avrebbe sequestrato e portato in Libia. Una motovedetta libica ha fatto illegalmente pressioni sulla Sea Watch 4 perché abbandonasse la zona, anche se la nave si trovava in acque internazionali", ha scritto la Ong su Twitter pubblicando le registrazioni di bordo in cui si sentono i militari libici via radio. "Sea Watch, cambia direzione e abbandona l'area immediatamente", afferma la voce di un militare libico.

Subito la risposta da parte della nave umanitaria: "Queste non sono acque territoriali libiche, siamo in acque internazionali. Sono a più di 40 miglia a nord dalle coste della Libia. E l'innocent passage è garantito dalla legge". Per "innocent passage" si intende un concetto del diritto marittimo che consente alle navi di passare per acque arcipelagiche e territoriali di un altro Stato, soggette a restrizioni, in determinate condizioni. Condizioni regolate dall'articolo 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, per cui sostanzialmente non si pregiudichi la pace, l'ordine o la sicurezza dello Stato costiero.

I militari libici però, noncuranti della normativa, continuano a intimare all'equipaggio di cambiare rotta, minacciandoli: "Cambiate direzione e abbandonate la zona, altrimenti vi porteremo con noi in Libia. E sapete come funziona in Libia. È chiaro?".

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