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La Corte costituzionale albanese ha sospeso la ratifica dell’accordo con l’Italia sui migranti

Alla vigilia dell’approvazione dell’accordo tra Italia e Albania sui migranti in Parlamento, la Corte costituzionale di Tirana ha sospeso le procedure di ratifica: l’intesa violerebbe la Costituzione e le convenzioni internazionali. Il governo italiano non commenta.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'accordo sui migranti stretto tra Giorgia Meloni e Edi Rama si ferma prima di arrivare nel Parlamento albanese. L'intesa – molto discussa in Italia e non solo – doveva approdare domani nella Camera di Tirana, per essere discussa dai parlamentari e approvata, ma la Corte costituzionale albanese ha fermato tutto, annunciando la sospensione delle procedure di ratifica. La Corte è stata chiamata in causa da due ricorsi presentati separatamente dal Partito Democratico albanese e da altri 28 deputati schierati a fianco dell'ex premier di centrodestra Sali Berisha. Nello specifico, nel ricorso presentato alla Corte si sostiene che l'intesa con Roma violi la Costituzione e le convenzioni internazionali alle quali l'Albania aderisce.

Questo non significa che la l'Alta Corte di Tirana abbia accolto i ricorsi e bocciato l'intesa, ma ha sospeso preventivamente i lavori parlamentari nell'attesa di pronunciarsi con una sentenza entro i prossimi tre mesi. La presidente della Corte, Holta Zaçaj, ha spiegato che "il collegio dei giudici riunitosi oggi ha considerato che i ricorsi presentati rispettano i criteri richiesti, ed ha deciso di esaminarli in seduta plenaria" e questo comporta "automaticamente che le procedure parlamentari per la ratifica dell'accordo vengano sospese fino alla una sentenza". La legislazione albanese prevede che la Corte prenda una decisione entro tra mesi dalla presentazione del ricorso, perciò entro il 6 marzo 2024. La prima seduta è prevista il prossimo 18 gennaio.

Da Palazzo Chigi spiegano di non voler commentare la decisione della Alta corte albanese, essendo una sentenza di un tribunale costituzionale di un Paese terzo. Allo stesso tempo, però, si sottolinea che non c'è alcuna preoccupazione su eventuali ritardi sulla messa in campo del memorandum, per la cui ratifica il Parlamento di Tirana ora dovrà attendere il pronunciamento della Corte.

L'accordo, che prevede la gestione esterna dei migranti in Albania, è stato da subito molto criticato in Italia e non solo. Le opposizioni al governo Meloni, che hanno contestato a lungo l'intesa, si sono scatenate dopo la notizia arrivata da Tirana. "Non c’è dubbio – ha commentato il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni – questo governo vince qualunque premio in giro per l’Europa e a livello internazionale. Ma in incompetenza e inadeguatezza". All'attacco anche il capogruppo di Italia Viva alla Camera, Davide Faraone: "Lo spot di Giorgia Meloni rischia di non andare in onda. Venduto in un primo tempo come risolutivo per limitare gli sbarchi sulle nostre coste, alla fine l'accordo si è rivelato per quello che è. Ovvero uno stratagemma propagandistico di una presidente del Consiglio in difficoltà, inutile per il numero dei migranti ospitato, onerosissimo per il personale e le risorse mobilitate".

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