L’imitazione di Francesca Pascale indigna le donne del Pdl: “È razzista”

Le donne del Popolo della Libertà scendono in campo per difendere Francesca Pascale, la giovane fidanzata napoletana di Silvio Berlusconi. In particolare, alcune esponenti del partito dell’ex premier si scagliano contro Virginia Raffaele, l’attrice che ha interpretato nel corso della trasmissione televisiva “Quelli che…” la Pascale. Un’imitazione appunto offensiva, secondo alcuni. A scagliarsi contro la satira della trasmissione della Cabello è stata, ad esempio, Michaela Biancofiore che, intervistata da KlausCondicio, ha detto che l’imitazione di Francesca Pascale “è offensiva verso una donna per bene che ha fatto la gavetta come poche e verso tutti i napoletani, che inchioda a stereotipi di sguaiatezza inaccettabili”. E poi perché parlare sempre di Silvio Berlusconi? È quanto si chiedono dal Pdl, perché la Raffaele non imita anche la moglie di Bersani o il compagno di Vendola? Quella di Francesca Pascale, secondo la Biancofiore, è un’imitazione razzista perché assimila a torto il concetto di sguaiatezza e smodatezza a quello di napoletanità.
Anche la Santanchè in difesa della fidanzata di Berlusconi – La Biancofiore continua: “Quando si riduce a simili caratteristiche una persona e un’intera cittadinanza, allora si da una pessima prova di comicità”. Alla domanda se dal Pdl ritengano opportuno che la vigilanza Rai debba occuparsi della questione la deputata risponde di auspicarselo. Ma Michaela Biancofiore non è l’unica donna del Popolo della Libertà a parlare dell’imitazione di Francesca Pascale al fine di difendere la fidanzata di Silvio Berlusconi. Anche Daniela Santanché ha detto che quello spettacolo “non fa onore alle donne”: “Mi dispiace per Francesca Pascale che è una donna intelligente e sa stare al suo posto e non merita di essere rappresentata in modo sguaiato e grossolano. Comunque ci siamo abituati a essere presi di mira, sono decenni ormai che ciò avviene e ci abbiamo fatto il callo”, così dicono ancora dal Pdl. La Santanchè, in particolare, ha definito anche delle “poverette” le donne che aggrediscono altre donne e non fanno squadra.