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Ira M5S, Di Maio convoca i suoi: “Salvini si comporta da dittatore, ci manca di rispetto”

Luigi Di Maio ha risposto al responsabile del Viminale convocando i suoi a palazzo Chigi: “Siamo stati colpiti alle spalle, le offese e le falsità dette nelle ultime 48 ore contro il M5S non hanno precedenti. Anche contro di me”, avrebbe detto, secondo fonti parlamentari. Salvini aveva accusato il M5S di essere “già al governo con il Pd, per ora a Bruxelles”.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'equilibrio nel governo sembra fortemente incrinato. Nel Movimento 5 stelle si registra una chiara insofferenza per le bordate lanciate da Salvini, che ha parlato di crisi anche "personale", minacciando l'apertura di una crisi di governo. Per i pentastellati questo è solo un modo per uscire dall'accerchiamento in cui si è trovata la Lega dopo l'inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega.

Salvini aveva risposto seccato da Helsinki: "Che cosa c'è da insabbiare? Andrò presto in Parlamento  a ripetere quello che sto dicendo da settimane. Ci andrò nelle formule che verranno condivise ma ci vado. Non c'è niente che possa dire di diverso da quello che ho detto. Il fatto che il procuratore Di Milano abbia detto che non serve sentire Salvini mi fa piacere, ma ribadirei che non abbiamo mai chiesto né tantomeno ottenuto niente andando in giro per il mondo", e ha ribadito che si sarebbe aspettato "fiducia" dagli alleati di governo.

Salvini ha continuato poi ad attaccare il M5S per la scelta di votare a favore della nuova presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, giudicandola una "Una scelta gravissima, altro che democrazia e trasparenza", poiché il voto sarebbe stato espresso in sintonia con il Pd, sostenendo il nome proposto da Merkel e Macron, insieme a Renzi e Berlusconi.

I Cinque Stelle sono tornati sulla questione con un post sul Blog: "Giocare sporco e su più tavoli, per una poltrona: ecco cosa c’è dietro la decisione presa dalla Lega sul voto al nuovo Presidente della Commissione Ue von der Leyen. Ora ci attaccano, come spesso fanno per sviare l’attenzione e accendere i riflettori su qualcosa di meno imbarazzante. Ma sono stati proprio loro ad ammettere questa “strategia”; una mossa che però non fa certo gli interessi degli italiani. Detto altrimenti, hanno sostenuto la volontà italiana di pesare in Europa per cambiare le regole, salvo poi fare marcia indietro quando non hanno ottenuto garanzie sulla poltrona di Commissario a cui guardavano dal giorno dopo il voto di maggio".

E ancora: "Il sostegno alla candidatura di von der Leyen è basato esclusivamente sui temi che abbiamo presentato in campagna elettorale e che sono stati recepiti dall’agenda programmatica presentata dalla neo-Presidente. Salario minimo europeo, revisione del meccanismo redistributivo dei migranti e priorità alla questione ambientale".

Il ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio ha risposto al responsabile del Viminale convocando i suoi a palazzo Chigi: "Siamo stati colpiti alle spalle, le offese e le falsità dette nelle ultime 48 ore contro il M5S non hanno precedenti. Anche contro di me. Un mare di fake news solo per screditarci, quel che è accaduto è gravissimo", ha detto. E poi più tardi, in un lungo post su Facebook ha aggiunto: "Per me questo è il solo governo possibile, che può fare le cose per gli italiani. Se non c'è questo governo, si torna al voto".

Domani al Consiglio dei ministri non ci sarà Salvini, e non parteciperà neppure al vertice sulle Autonomie. Rispondendo ai cronisti da Helsinki, il ministro degli Interni ha anche scandito: "Dopo questo governo non ci sono altri governi possibili, la via è quella del voto, sperando che non ci siano maggioranze raccolte sul marciapiede perché qualcuno non vuole mollare la poltrona".

La sensazione nel Movimento 5 stelle è comunque che Salvini stia alzando il tiro senza però voler strappare. "Per rompere – hanno detto i penatstellati – c'è bisogno di un ‘casus belli' e Salvini sta solo cercando un pretesto". "Ma se la Lega vuole la crisi lo dica apertamente", ha sbottato DiMaio. Secondo fonti parlamentari del Movimento il ministro degli Interni è accusato di portare avanti comportamenti dittatoriali, sfuggendo per esempio alla convocazione in Parlamento e perfino in Antimafia. "Ci manca di rispetto", ha ripetuto il vicepremier Di Maio, che con i capigruppo, il ministro Fraccaro e il sottosegretario Buffagni, ha concordato la strategia da portare avanti. "Piuttosto che fare un governo con il Pd ce ne andiamo all'opposizione", hanno ribadito fonti del M5s. "Se Salvini vuole far precipitare la situazione se ne assumerà la responsabilità di fronte agli italiani", hanno spiegato i pentastellati.

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