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Inps, Gualtieri: “Tridico avrebbe dovuto prendere 240 mila euro. Uno stipendio adeguato”

“Avrebbe dovuto prendere 240 mila euro, prende 150 che è meno dei dirigenti di seconda fascia. Uno stipendio adeguato. La cifra doveva essere aumentata già prima della pandemia quindi la polemica è inutile”: così il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sulla vicenda dell’aumento di stipendio di Pasquale Tridico, il presidente dell’Inps, che è passato da un compenso annuo di 62 mila a 150 mila euro.
A cura di Annalisa Girardi
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Secondo il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, avrebbe dovuto prendere molto di più di 150 mila euro, la cifra a cui è stato aumentato il suo stipendio e per cui sono scoppiate le polemiche.  "Avrebbe dovuto prendere 240 mila euro, prende 150 che è meno dei dirigenti di seconda fascia. Uno stipendio adeguato. La cifra doveva essere aumentata già prima della pandemia quindi la polemica è inutile", ha detto Gualtieri intervenendo alla trasmissione diMartedì, su La7.

Gualtieri ha trattato anche della situazione economica nel Paese, che da mesi convive con la pandemia di coronavirus: "L'impatto economico della pandemia è stato pesante ma l'Italia ha gestito al meglio la situazione. Il governo con il sostegno Ue ha attenuto l'impatto evitando una caduta del Pil a due cifre", ha detto. Per poi precisare: "La previsione del Pil decisa oggi è -9%, poi abbiamo deciso che l'anno prossimo faremo un'espansione fiscale, i saldi in pratica. Tra recovery plan e spinta di bilancio ci saranno 40 mld stanziati tra pubblici e privati".

Il ministro ha quindi parlato della questione tasse. A settembre, infatti, l'appuntamento con il fisco è stato gravoso per molti italiani, che con la crisi economica faticano a trovare i soldi da versare nelle casse dello Stato. Il leader dell'opposizione, Matteo Salvini, ha infatti attaccato il governo per non aver posticipato ulteriormente i pagamenti. "Salvini fa demagogia come sempre – ha affermato il ministro – mentre noi, anche con l'ultimo decreto di agosto, abbiamo fatto delle ulteriori proroghe fiscali. Stiamo consentendo un percorso di rientro alla normalità molto graduale propio perché siamo consapevoli delle difficoltà dei contribuenti".

Su Quota 100, il provvedimento proprio voluto dal segretario della Lega, ha commentato: "Doveva durare 3 anni, scade e ora ci porremo il problema di ammorbidire l'uscita con un nuovo percorso di flessibilità. Non ha nemmeno funzionato bene, ha ‘tirato' meno delle previsioni". Sul cavallo di battaglia del Movimento Cinque Stelle, il reddito di cittadinanza, invece ha detto: "Il provvedimento è buono, era stato introdotto già dal Pd con il Rei. Non funziona bene il meccanismo di inclusione al lavoro. È vero che ci sono degli abusi e questo indica che deve essere migliorata".

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