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Ilaria Cucchi contro Vittorio Sgarbi: “Insultatemi e minacciatemi pure, andrò avanti a testa alta”

“Non mi fermerete. No. Io continuerò ad andare a testa alta anche se la Giustizia non vi perseguirà legittimando i vostri insulti e le vostre minacce. Perché? Perché amavo mio fratello. Perché so quale è la verità”: lo scrive in un post su Facebook Ilaria Cucchi, riferendosi a degli attacchi ricevuti da Vittorio Sgarbi. Il deputato aveva commentato la notizia della sua assoluzione per aver definito Matteo Salvini uno “sciacallo”, scrivendo: “Provate a dare dello “sciacallo” a un magistrato: vediamo se i suoi colleghi invocheranno il diritto di critica…”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Datemi pure della pu****na. Minacciatemi pure di infliggermi le botte che prese mio fratello e che lo portarono a morte. Datemi della sciacalla che ha speculato sulla uccisione del proprio fratello per notorietà e denaro. Tutto questo leggo sulla pagina di Vittorio Sgarbi e non solo": lo scrive Ilaria Cucchi in un post su Facebook, parlando di alcuni commenti che le sono stati rivolti da Vittorio Sgarbi. Il deputato solo qualche giorno fa aveva condiviso un articolo in cui si dava notizia dell'assoluzione della sorella di Stefano Cucchi (che aveva definito "sciacallo" il leader della Lega, Matteo Salvini) scrivendo: "Provate a dare dello "sciacallo" a un magistrato: vediamo se i suoi colleghi invocheranno il diritto di critica…".

Parole a cui Ilaria Cucchi risponde: "Non mi fermerete. No. Io continuerò ad andare a testa alta anche se la Giustizia non vi perseguirà legittimando i vostri insulti e le vostre minacce. Perché? Perché amavo mio fratello. Perché so quale è la verità. Perché sono la sorella di Stefano Cucchi. Perché sono una donna e fiera di esserlo. Fiera di essere sua sorella".

Una settimana fa la querela di Matteo Salvini contro Ilaria Cucchi, che lo aveva definito "sciacallo che parla sotto l'effetto del mojito", era stata archiviata dal Tribunale di Milano. E la stessa Cucchi, annunciando la notizia in un post su Facebook aveva detto che i giudici le avevano riconosciuto il diritto di critica. Quando nel novembre 2019 la Corte d'Assise di Roma aveva condannato a 12 anni i Carabinieri imputati di omicidio preterintenzionale, a 10 anni dalla morte di Stefano, "Matteo Salvini – aveva spiegato Ilaria Cucchi – ha approfittato della grande attenzione mediatica di quei giorni sul mio processo per commentare così la sentenza: "Questo testimonia che la droga fa male sempre e comunque". Uno sfregio evidente, ripetuto e riaffermato in varie occasioni alla nostra lunghissima battaglia per la verità e la giustizia sulla morte di Stefano". Per questo Ilaria Cucchi aveva raccontato di aver reagito, accusando il leader della Lega "di approfittare cinicamente delle disgrazie altrui per strumentalizzazioni politiche di basso livello".

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