Il video di La Russa che celebra la nascita del MSI: “La fiamma è simbolo di continuità, non dimentichiamo”

È polemica su un video postato da Ignazio La Russa, presidente del Senato, sui propri profili social per commemorare la nascita del Movimento sociale italiano. Il partito neofascista, nel ricordo di La Russa (storico militante del Msi) è diventato una forza politica che "guardava al futuro". In particolare, la seconda carica dello Stato ha ricordato la fiamma tricolore, come "simbolo di continuità e anche di amore", e ha invitato a "non dimenticare la nostra storia". Un appello che inevitabilmente ha sollevato le reazioni dell'opposizione.
Le parole di La Russa sul Msi e la fiamma tricolore
"Era il 1946. Il Natale era passato da un giorno, la guerra era finita da poco più di un anno. Un gruppo di uomini che erano sconfitti – sconfitti dalla storia, sconfitti dalla guerra, sconfitti nella loro militanza che era stata per l'Italia in guerra, l'Italia fascista – questi uomini non si arresero, ma non chiesero neanche per un attimo di tornare indietro", ha detto La Russa nel proprio discorso, accompagnato da una musica di pianoforte.
I fondatori del Msi furono reduci della Repubblica sociale italiana, che Mussolini aveva fondato nel 1943 nei territori italiani controllati militarmente dai nazisti; gerarchi fascisti, o comunque figure di spicco tra coloro che anche di fronte allo sbarco degli Alleati in Italia avevano deciso di difendere il fascismo. Il presidente del Senato ha detto che questi uomini "pensarono al futuro, non tentarono di sovvertire con la forza ciò che per altro sarebbe stato impossibile sovvertire, accettarono il sistema democratico e fondarono un partito". Ed ebbero "come parola d'ordine un motto: ‘Non rinnegare, non restaurare'".
Il motto in questione, che La Russa ha poi spiegato, venne coniato da Augusto De Marsanich, politico e giornalista, fascista della prima ora, figlio del podestà di Viterbo, membro del Gran consiglio del fascismo nel 1929, commissario del Banco di Roma nella Repubblica di Salò. Sarebbe poi stato segretario e presidente del Msi, negli anni del dopoguerra. "Non rinnegare, cioè non rinnegavano il loro passato, ma anche non restaurare, cioè non tornare indietro, non volevano ripetere quello che era stato, volevano un'Italia che marciasse verso il futuro", ha detto il presidente del Senato nel video.
La Russa ha poi insistito sul simbolo: "Scelsero la fiamma tricolore. Sono passati molti anni, sono mutate moltissime cose, è maturata, migliorata, cambiata la visione degli uomini che si sono succeduti, che hanno raccolto il loro testimone, anche con fratture importanti nel modo di pensare. Ma quel simbolo è rimasto, un simbolo di continuità e anche un simbolo di amore – di resilienza, si direbbe oggi – un simbolo che guarda all'Italia del domani e non a quella del ieri, senza dimenticare la nostra storia". Vale la pena di ricordare che secondo diverse ricostruzioni, anche se non univoche, il simbolo del Msi avrebbe rappresentato la fiamma che ardeva (oppure un lume) sulla tomba di Benito Mussolini, rappresentata dal trapezio in basso.
Pd: "La fiamma cordone ombelicale con il fascismo", Avs: "Msi fu cuore nero della Repubblica"
Dal Partito democratico, Federico Fornaro ha criticato La Russa: "Spiace che abbia perso un'ottima occasione per ricordare in modo storicamente corretto le ragioni della fondazione del Movimento sociale italiano". E ha continuato: "Non è vero, infatti, che i reduci di Salò guardavano avanti nel futuro. Al punto che inizialmente venne respinta l’iscrizione al Msi di quei fascisti ‘che avevano tradito la Patria’ rompendo con Mussolini nel luglio del 1943″. E "anche nel nome del partito, poi, l’aggettivo ‘Sociale’ richiamava l’esperienza della Repubblica sociale italiana". Fornaro ha quindi accusato La Russa di avere una "postura orgogliosamente nostalgica" verso la fiamma, un "‘cordone ombelicale’ con il fascismo repubblichino di cui non c’è nulla di cui essere orgogliosi".
In Alleanza Verdi-Sinistra ha risposto al presidente del Senato il deputato Filippo Zaratti, parlando di una "gravissima l'esaltazione della fondazione dell'Msi che ha rappresentato il cuore nero della nostra Repubblica. Esponenti delle istituzioni come il presidente del Senato La Russa dovrebbero evitare la bassa provocazione e rispettare il dettato e lo spirito della nostra Costituzione antifascista nata dal sangue dei partigiani e dai sacrifici imposti dal quel regime che oggi La Russa e i suoi esaltano".