Il sindaco che dorme in strada per protesta contro i tagli all’ospedale: “Senza risposte concrete resto qui”

"Da questa notte, non si indietreggia di un passo". Con queste parole, ieri, il sindaco di Isernia Pietro Castrataro ha lanciato un'iniziativa per attirare l'attenzione sulla crisi dell'ospedale Veneziale della sua città. Il primo cittadino ha dormito in tenda questa notte, per attirare l'attenzione e mettere pressione alla Regione e agli enti competenti (la sanità in Molise è commissariata da quasi diciassette anni): e intende continuare a farlo fino a quando non arriveranno risposte concrete ed effettive. Lo hanno confermato anche fonti interne all'amministrazione, contattate da Fanpage.it.
Cosa c'è dietro la protesta in tenda del sindaco
La situazione dell'ospedale di Isernia non è unica, in Italia, ma paga alcune condizioni particolarmente difficili della Regione Molise. Come detto, il commissariamento della sanità è in atto dal 2009 e finora non ha portato grandi risultati. Anzi.
Nella provincia di Isernia, fino ad alcuni anni fa, le strutture di riferimento erano tre. Oltre al Veneziale c'erano l'ospedale di Agnone e quello di Venafro. Quest'ultimo però è diventato un ospedale di comunità – una struttura che permette permanenze brevi dei pazienti, come via di mezzo tra il ricovero e il domicilio, ma non attrezzata per le emergenze. Invece l'ospedale di Agnone è prossimo alla chiusura: lo prevede la bozza del nuovo piano operativo per la sanità regionale, che pure i commissari non hanno ancora varato ufficialmente.
In questo modo, l'ospedale di Isernia resta l'unico riferimento per un bacino di circa 80mila persone. Già così la struttura non è sempre agevole da raggiungere, anche a causa dei collegamenti stradali che possono richiedere parecchio tempo per gli spostamenti. Se dovesse chiudere, o comunque essere ancora ridimensionato, per le emergenze di Pronto soccorso bisognerebbe fare riferimento a Termoli o Campobasso.
Ad Isernia mancano i medici, il sindaco l'ha sottolineato a più riprese e anche dall'amministrazione hanno confermato. Il reparto di Pronto soccorso opera con quattro medici, quando a capienza dovrebbero essercene tredici o quattrodici. Il laboratorio di emodinamica, che in ambito cardiologico può essere salvavita, rischia di chiudere. Il motivo sarebbe che, secondo i commissari ministeriali, in Molise basta averne uno, che si trova già a Campobasso. Potrebbero anche essercene due, e in questo caso il secondo potrebbe essere a Termoli o ad Isernia.
Qui si aprono anche i sospetti e i ragionamenti politici. Il presidente di Regione Francesco Roberti è di Termoli, città di cui è stato anche sindaco. Il sub commissario alla sanità, l'ex senatore Ulisse Di Giacomo, vive a Termoli. Nell'amministrazione di Isernia queste sono informazioni ben note, ma non si vuole lanciare una ‘lotta' tra ospedali: si chiede parità di trattamento, e soprattutto di investimenti.

Cosa vuole il sindaco di Isernia per l'ospedale
"Siamo appesi alle decisioni di un tavolo tecnico", hanno commentato rappresentanti dell'amministrazione a Fanpage.it. E proprio per mettere pressione su quelle decisioni il sindaco Castrataro ha piantato una tenda davanti al Veneziale, e ci resterà fino a quando non arriveranno riscontri concreti.
"Nessuno si aspetta che domani l'ospedale di Isernia diventi un policlinico", ma "cose fattibili". Ad esempio, per rimediare alla carenza di medici potrebbe partire una "turnazione con altre strutture della Regione Molise". O potrebbero arrivare degli investimenti mirati nelle apparecchiature, considerando che due settimane fa il reparto di cardiologia è stato obbligato a operare a metà servizio perché, su dieci posti letti, cinque monitor per controllare le funzioni vitali dei pazienti erano fuori uso. Le opzioni ci sono: resta da vedere quale sarà la risposta dei piani alti.
La polemica dell'Asl del Molise: "Il sindaco pensi a rendere la città più vitale"
Ha fatto alzare qualche sopracciglio la nota con cui Asrem (l'Azienda sanitaria regionale del Molise) ha commentato l'iniziativa di Castrataro. "Piuttosto che accamparsi davanti ai luoghi di cura, il sindaco Castrataro dovrebbe concentrarsi su ciò che rientra nelle sue dirette funzioni: rendere la città di Isernia più attrattiva e vitale", ha comunicato l'azienda, definendo la protesta "strumentale" e aggiungendo: "I giovani medici non scelgono una sede solo in base al lavoro in reparto, ma valutano anche la qualità della vita che la città offre fuori dall'ospedale". La risposta del sindaco: "Basta polemiche e parole, è il tempo dei fatti".