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Il presidente dell’Anm Santalucia a Fanpage.it: “Abolizione abuso d’ufficio è inaccettabile”

Il Senato ha dato il primo via libera all’abolizione dell’abuso d’ufficio. Per il ministro Nordio si tratta di cancellare un reato “evanescente” e favorire l’economia. Ma a Fanpage.it, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Santalucia dice: “non si può pensare che il diritto penale resti indifferente di fronte a un pubblico ufficiale, che abusa del suo potere nei confronti di un privato”
A cura di Marco Billeci
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La maggioranza ha approvato in commissione Giustizia del Senato la norma che prevede l'abolizione del reato di abuso d'ufficio. Dopo il voto, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha detto: "L'abrogazione di questo reato evanescente, richiesta a gran voce da tutti gli amministratori di ogni parte politica, contribuirà ad un'accelerazione delle procedure e avrà quell'impatto favorevole sull'economia". Per i contrari alla misura, invece, la cancellazione della previsione penale lascerà senza condanna i pubblici ufficiali che abusano del proprio ruolo, creando pericolose sacche di impunità.

Tra i  più critici verso la cancellazione dell'abuso d'ufficio, c'è l'Associazione Nazionale Magistrati. Dice a Fanpage.it il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia: "Ci rendiamo conto dei problemi della fattispecie penale, ma semmai questa doveva essere l'occasione per una sua rivisitazione. La scelta abrogativa invece non è accettabile". Santalucia elenca almeno tre rischi che derivano dall'abolizione del reato: "Anzitutto una considerazione generale, non si può pensare che il diritto penale resti indifferente di fronte a un pubblico ufficiale che abusa del suo potere nei confronti di un privato. Questo è evidente, proprio per la gerarchia dei valori che stanno in Costituzione".

Continua il presidente del sindacato delle toghe: "In secondo luogo, c'è il problema della normativa sovranazionale europea, che impone l'obbligo di punire l'abuso di ufficio e quindi noi su questo probabilmente saremo sguarniti". Terzo punto, "l'abuso d'ufficio oggi punisce anche chi non si astiene dal prendere una decisione, quando ha un interesse personale in causa – argomenta Santalucia -. Mi devono spiegare come la paura della firma giustifichi l'abolizione della punizione per chi non si astiene dal determinare un provvedimento, anche  quando ha un interesse evidente personale in causa. Almeno questa parte della norma doveva essere conservata".

Il capo dell'Anm respinge anche l'idea per cui la spada di Damocle delle inchieste per abuso d'ufficio sarebbe un freno alle procedure di appalto, anche in relazione ai fondi del Pnrr. Per Santalucia, "ci sono due filosofie di fondo contrapposte. C'è chi pensa, come la maggioranza di governo, che eliminare le norme e i controlli agevoli, semplifichi e acceleri l'azione amministrativa. Io ritengo che i controlli, quando sono efficaci e puntuali, aiutano l'azione amministrativa, non sono un ostacolo e anzi possono migliorarne la qualità".

Tuttavia, come ricordato dal ministro della Giusitizia Nordio, l'abrogazione dell'abuso d'ufficio è stata sollecitata da molti amministratori locali, che lamentano come sui territori, gli esposti su questa materia vengano spesso usati strumentalmente per mettere in difficoltà sindaci e amministratori, a fronte poi di un numero effettivo di condanne molto limitato. Ribatte Santalucia: "Se c'è un malcostume politico e amministrativo, bisognerebbe intervenire su quello e non abolire una norma che tutela le ragioni del cittadino". Conclude il presidente dell'Anm: "Può darsi che siano anche rari i casi di abuso di potere e di prevaricazione dei diritti dei cittadini. Ma quei pochi casi perché non punirli? Solo perché sono pochi? Ci sono molti reati nel codice penale che non hanno statistiche importanti, ma ci guarderemo bene dall'abolirli".

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