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Il Ponte sullo Stretto di Messina potrebbe essere intitolato a Silvio Berlusconi

La toponomastica politica si fa infrastruttura: dopo l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi, approvata lo scorso 11 luglio 2024 e confermata dal TAR Lombardia (in attesa di decisione definitiva nel 2026), oggi il presidente della Sicilia Renato Schifani propone di dedicare anche il Ponte sullo Stretto di Messina al fondatore di Forza Italia, trasformando la memoria politica in geografia e simbolo.
A cura di Francesca Moriero
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Prima l'aeroporto di Malpensa, adesso il Ponte sullo Stretto di Messina. Silvio Berlusconi continua a entrare, anche da morto, nella mappa infrastrutturale del Paese, con il rischio che un domani si possa volare "da Berlusconi" e atterrare "a Berlusconi" senza mai smettere di passare sopra Berlusconi. L’ultima proposta arriva da Renato Schifani, presidente della Regione Sicilia, che in un’intervista a La Sicilia ha descritto il Ponte, recentemente approvato dal Cipess, come annunciato dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, con il sostegno della premier Giorgia Meloni, come un "anello di trasmissione di una rete di infrastrutture moderna ed efficiente" e, perché no, anche come un monumento dedicato al fondatore di Forza Italia. Del resto, ricorda, Berlusconi è stato uno dei più grandi sostenitori del progetto: lo rilanciò nei suoi governi, lo difese nei talk-show, lo fece diventare simbolo di un'Italia che, almeno nei suoi discorsi, "non si ferma mai".

Il precedente di Malpensa

Murales dedicato a Silvio Berlusconi al Malpensa Terminal 2 creato da Alexsandro Palombo
Murales dedicato a Silvio Berlusconi al Malpensa Terminal 2 creato da Alexsandro Palombo

Il precedente di Malpensa dimostra però che la memoria politica è un cantiere rumoroso: nel luglio 2024 infatti, l'Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), su richiesta di Regione Lombardia, intitolò lo scalo varesotto al Cavaliere, senza rispettare la consueta norma che impone di attendere dieci anni dalla morte prima di dedicare un luogo pubblico a una persona. Il ministro Salvini firmò allora con "orgoglio e commozione" e la società di gestione SEA si trovò a dover aggiornare in fretta e furia insegne, documenti, mappe e biglietteria. Da sinistra, invece, partirono ricorsi e interrogazioni parlamentari: il Partito Democratico chiese chiarimenti sulle procedure, i Giovani Democratici lanciarono petizioni, e vari amministratori locali si dissero contrari; nel mezzo, emersero proposte alternative di dedicare l'aeroporto a figure come l’ambasciatore Luca Attanasio, l’astrofisica Amalia Ercoli Finzi o l’ingegnere Gianni Caproni, tutte bocciate di fatto in nome del ricordo del fondatore di Forza Italia. Nonostante le controversie che hanno segnato la carriera politica di Berlusconi, tra processi, condanne e legami opachi, l'aeroporto di Malpensa è stato ufficialmente intitolato a lui l'11 luglio 2024, a poco più di un anno dalla sua scomparsa, con buona pace di chi non ha dimenticato le vicende giudiziarie e le ombre del passato.

In un Paese in cui nessun aeroporto è intitolato a una donna, e in cui i 33 scali che portano nomi di persone celebrano solo uomini, aviatori, militari e politici, la scelta di dedicare Malpensa e forse, un giorno, anche il Ponte sullo Stretto, a Berlusconi, appare come la costruzione, pezzo dopo pezzo, di una geografia simbolica che racconta molto della politica italiana: la memoria si fa infrastruttura, la storia si incide sul cemento e sull'acciaio, i nomi diventano parte del paesaggio prima ancora che della coscienza collettiva. E allora non stupisce che dal cielo si passi al mare. Berlusconi, imprenditore e politico che ha sempre cercato di occupare lo spazio mediatico e fisico del Paese, potrebbe ora diventare anche una latitudine e una longitudine, un punto sulle carte geografiche, una destinazione: l'Italia, terra di santi, navigatori e, a questo punto, toponimi politici.

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