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Il piano del governo per ridurre il costo delle bollette: quanto si potrebbe risparmiare

Il governo riflette su come utilizzare i 3 miliardi a bilancio per il taglio delle bollette, si potrebbe aumentare la platea di famiglie che ricevono il bonus.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Tra i temi spinosi su cui deve mettere le mani il governo, e di conseguenza il Parlamento, c'è il caro bollette. Di miliardi, in manovra, non ce ne sono pochi in assoluto da dedicare al taglio delle bollette, ma bisogna ancora capire come spenderli e non sarà facile mettere d'accordo la maggioranza. Soprattutto dopo lo scontro di ieri sul contributo di solidarietà proposto dal presidente Draghi, che ha ricevuto il no secco di Forza Italia, Lega e Italia Viva. Con gli ulteriori 300 milioni annunciati ieri, la cifra totale messa a disposizione dovrebbe essere di poco meno di 3 miliardi. Ora starà ai partiti e a Draghi scegliere dove andare a investirli.

L'ultimo decreto del governo a fine settembre, seguito a una serie di altri interventi anche nel corso dell'estate, è servito ad annullare temporaneamente gli oneri generali in bolletta e ad aumentare il bonus per le famiglie con reddito più basso. E ora, anche se lo stesso Draghi ha annunciato pochi giorni fa che il governo avrebbe messo nuovamente mano alla questione bollette, la direzione da prendere non è ancora chiara. Anche perché, per sterilizzare gli oneri, serviranno ulteriori miliardi per confermare le misure precedenti. Altrimenti c'è il rischio di aggravare ulteriormente la spesa, oltre al già noto aumento atteso per la materia energia. Quindi il margine di manovra non è poi così ampio.

Al momento di riforme strutturali sulle bollette non se ne parla, anche perché è stato detto chiaramente che servirebbe un'operazione ampia a livello europeo, ma ci si concentra ancora sull'aiuto alle famiglie più in difficoltà, magari allargando la platea. Così i requisiti per ricevere il bonus potrebbero essere rivisti al rialzo rispetto agli attuali 8.265 euro di Isee, cercando di includere più fasce della popolazione che comunque non hanno certo un reddito che si può considerare elevato. C'è poi la questione imprese, per ora escluse dalle ultime misure e su cui la politica è trasversalmente d'accordo sull'intervento. Anche perché il costo si abbatte sulle aziende allo stesso modo che sulle famiglie. Di risorse, però, non è detto che ce ne siano.

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