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Il nuovo codice antimafia è legge: via libera alla confisca dei beni per i corrotti

La Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il nuovo codice antimafia. Esulta il ministro della Giustizia Orlando, protestano le opposizioni.
A cura di Charlotte Matteini
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La Camera dei Deputati ha definitivamente approvato il codice antimafia con 259 voti a favore, 107 contrari e 28 astenuti. Contro il provvedimento licenziato da Montecitorio hanno votato Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia, mentre si sono astenuti Lega Nord e Direzione Italia. Numerose le novità introdotte dalla riforma fortemente voluta dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, che comprende per esempio l'estensione dei casi in cui sarà possibile confiscare beni e patrimoni – finora prevista per i mafiosi – a chi è accusato di reati contro la pubblica amministrazione, concussione e terrorismo. “Da oggi ci sono più strumenti per combattere la mafia, più trasparenza nella gestione dei beni confiscati, più garanzie per chi è sottoposto a misure di prevenzione. Una buona notizia per la lotta alla criminalità organizzata e per lo Stato di diritto”, ha dichiarato il guardasigilli Orlando subito dopo l'approvazione del codice antimafia.

La legge è stata duramente contestata dalle opposizioni per diversi motivi. Secondo Forza Italia l'estensione delle ipotesi di confisca dei beni per i corrotti sia contraria ai principi costituzionali, mentre M5S sostiene che questo nuovo codice antimafia sia "l'ennesimo compromesso al ribasso". Inoltre, un ordine del giorno presentato dal dem Walter Verini e approvato dall'Aula impone al governo di valutare eventuali modifiche sull’equiparazione tra corrotti e mafiosi per quanto riguarda le misure di prevenzione. In base al testo approvato, quindi, viene chiesto al governo di monitorare l’applicazione del nuovo Codice Antimafia, in particolare le parti relative proprio alla estensione della disciplina della confisca: "In sede di prima applicazione della riforma del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nell’ambito delle sue proprie prerogative, a mettere in campo tutti gli strumenti che riterrà opportuni ed efficaci al fine di monitorare e verificare le prassi applicative della legge, per quanto riguarda i destinatari delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, con particolare riferimento agli indiziati di reato di associazione a delinquere finalizzata ai reati contro la pubblica amministrazione, con lo scopo di valutare l’impatto e l’efficacia delle nuove norme, anche ai fini di eventuali modifiche che si rendano necessarie, nonché, per quanto riguarda l’efficacia e la coerenza della applicazione della intera riforma, in particolare con riferimento al funzionamento dei nuovi istituti, al fine di garantire che la tutela della legalità e l’efficienza del sistema delle misure di prevenzione si realizzi nel pieno rispetto delle garanzie dei diritti dei cittadini e delle imprese”, recita l'odg.

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