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Il M5s al Parlamento europeo chiede le dimissioni di Carlo Fidanza dopo l’inchiesta di Fanpage.it

Dopo l’inchiesta Lobby Nera di Fanpage.it il Movimento Cinque Stelle al Parlamento europeo chiede le dimissioni di Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia a Strasburgo. “Per restituire dignità alla politica le dimissioni di Fidanza sono un atto dovuto e necessario. Giorgia Meloni non minimizzi ma le pretenda”, si legge in una nota.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Movimento Cinque Stelle al Parlamento europeo chiede le dimissioni di Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia a Strasburgo, dopo l'inchiesta Lobby Nera di Fanpage.it. "L’inchiesta di Fanpage sulla Lobby nera a Milano mostra una realtà agghiacciante. Fratelli d’Italia non solo accoglie ma addirittura promuove personaggi loschi che inneggiano a Hitler, fanno battute sugli ebrei e rimpiangono la dittatura fascista", scrivono in una nota gli eurodeputati Cinque Stelle. Per poi chiedere a Fidanza di fare un passo indietro e a Meloni di intervenire: "I trucchetti su come finanziare illegalmente la campagna elettorale di Fratelli d’Italia, svelati dalle parole stesse di Carlo Fidanza capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, rappresentano una vecchia degenerazione della politica figlia di un’epoca buia della nostra Repubblica che i cittadini pensavano di essersi messi alle spalle. Per restituire dignità alla politica le dimissioni di Fidanza sono un atto dovuto e necessario. Giorgia Meloni non minimizzi ma le pretenda".

Dopo la nostra inchiesta, che mostra come gli ambienti neofascisti ed estremisti della destra stiano cercando di entrare Comunali di Milano, diversi esponenti politici hanno commentato duramente quanto emerso. Il leader di Azione ed europarlamentare Carlo Calenda ha parlato di un "sottobosco ributtante", mentre la collega del Partito democratico Alessandra Moretti ha definito l'inchiesta "sconcertante" sottolineando come "movimenti neofascisti condizionino pesantemente i massimi livelli della destra italiana". Sempre tra le fila dem, la deputata Alessia Morani, ha affermato che Fidanza ora abbia molto da spiegare.

Nella prima puntata di Lobby Nera si vede Fidanza spiegare al nostro giornalista infiltrato un modo per finanziare in nero i candidati di FdI alle amministrative, utilizzando delle "lavatrici". Lo si sente poi parlare del candidato sindaco del centrodestra a Milano, affermando: "Abbiamo fatto qualche cazzata anche noi, abbiamo messo un capolista un po’ particolare. Mai come in questo caso il vecchio motto montanelliano del turarsi il naso è la cosa da fare". E infine, mentre un altro candidato di FdI racconta un aneddoto su un'ebrea ridendo e facendo il saluto romano, subito Fidanza imita il gesto urlando "Camerata, camerata".

Gli episodi dell’inchiesta

In una nota, l'eurodeputata del Movimento Laura Ferrara ha lanciato un appello a Giorgia Meloni.

Se Giorgia Meloni non prende provvedimenti forti contro lo squallore dentro il suo partito mostrato dall’inchiesta di Fanpage allora ne sarà connivente. La prima reazione – chiedere di visionare il video integrale mettendo in dubbio la verità mostrata dalle parole stesse di Carlo Fidanza – sembra invece essere quella di diversificare e quindi di offuscare i contenuti nauseabondi emersi dall’inchiesta. Giorgia Meloni, il bersaglio giusto non è la libertà di stampa o il lavoro dei giornalisti ma la cricca neofascista e i metodi a dir poco discutibili con cui Fratelli d’Italia finanzia la sua campagna elettorale a Milano. Pretendi le dimissioni di Fidanza e dei dirigenti coinvolti o non sarai credibile.

Sabrina Pignedoli, un'altra europarlamentare Cinque Stelle, ha aggiunto: "Quella di Fanpage è una inchiesta giornalistica vera e non va assolutamente minimizzata perché mostra la degenerazione di uno dei principali partiti italiani. Giorgia Meloni non può tacere sulla Lobby nera a Milano dentro il suo partito e sulle modalità con cui si finanzia. La politica deve essere trasparente e non utilizzare le cosiddette lavatrici per organizzare eventi o sovvenzionare le proprie attività".

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