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Il governo ha dato il via libera alla cessione della rete Tim al fondo americano Kkr

Il governo Meloni ha deciso di non esercitare il golden power e permettere la cessione di buona parte della rete Tim al fondo americano Kkr, l’accordo risale a mesi fa e l’esecutivo aveva scelto di avanzare solo delle prescrizioni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Tim ha avuto l'ok per la vendita di Netco a Kkr da parte del governo Meloni. L'annuncio è arrivato questa mattina, prima dell'apertura dei mercati, con una nota ufficiale dell'azienda di telecomunicazioni. Netco è la società che si occupa della rete, creata per favorire la cessione al fondo infrastrutturale americano Kohlberg Kravis Roberts, normalmente chiamato, appunto, Kkr. Non si tratta di una novità o di un annuncio inatteso, anzi. La vendita è stata approvata mesi fa da Tim, ma solo ora l'esecutivo ha sciolto definitivamente le sue riserve, decidendo – in sostanza – di non utilizzare il golden power. O meglio, di utilizzarlo in maniera limitata.

"Il provvedimento autorizzativo con il quale il Consiglio dei ministri ha esercitato i poteri speciali nella sola forma delle prescrizioni – si legge in una nota di Tim – ha fatto propri gli impegni presentati nel corso del procedimento. Si tratta di impegni ritenuti dal governo pienamente idonei a garantire la tutela degli interessi strategici connessi agli asset oggetto dell'operazione".

L'ok del governo è stato annunciato anche da una nota riepilogativa di Palazzo Chigi:

Il via libera con prescrizioni da parte del governo italiano alla vendita della rete Tim al fondo infrastrutturale statunitense Kkr rappresenta un ulteriore e fondamentale step nell’operazione di acquisizione di NetCo (società che detiene sostanzialmente tutte le infrastrutture di rete fissa di Tim), a tutela dell’interesse nazionale e a garanzia del controllo statale sugli asset strategici della rete primaria di telecomunicazione.
Si prevede un ruolo del governo nella definizione delle scelte strategiche, vengono assicurati tutti i presidi essenziali e garantita la supervisione allo Stato di tutti gli aspetti inerenti la sicurezza, la difesa e la strategicità della rete e dei relativi asset.
La delibera del Consiglio dei ministri recepisce nelle prescrizioni gli impegni che le parti hanno assunto a cominciare dalla creazione dell’organizzazione di sicurezza, dalla nomina del preposto di cittadinanza italiana, dalla competenza esclusiva su tutte le questioni incidenti sugli asset strategici, dal mantenimento in Italia delle attività di ricerca e manutenzione, e dal monitoraggio.
Si delinea quindi un quadro certo di supervisione strategica affidata allo Stato. Un passo avanti importante nella definizione complessiva dell’operazione, che procede secondo le tempistiche annunciate.

Insomma, il governo si aspetta che le prescrizioni vengano di fatto rispettate. La strategia finale del Mef è stata quella di accettare la cessione a patto di mettere dei paletti.

Mentre Tim vola a Piazza Affari, con l'apertura dei mercati molto favorevole dopo il via libera alla vendita, le opposizioni protestano, anche se per ragioni diverse. Se Movimento 5 Stelle e l'alleanza Verdi e Sinistra attaccano il governo su tutti i fronti parlando di "svendita Meloni" e di "grave decisione" su un asset strategico, il Partito Democratico chiede all'esecutivo di riferire in Parlamento.

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