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Il clamoroso errore nella lista dei ministri: invertiti i ruoli di Pichetto Fratin e Zangrillo

Errore nella lista dei ministri del nuovo governo, letta dalla premier Giorgia Meloni: sono stati scambiati per sbaglio due dicasteri, quelli assegnati a Paolo Zangrillo e a Gilberto Pichetto Fratin.
A cura di Annalisa Cangemi
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Scivolone per il nuovo governo Meloni, che domani giurerà al Quirinale, alle 10. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto questo pomeriggio l'incarico di formare il nuovo governo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Subito dopo il colloquio con il Capo dello Stato ha letto la lista dei ministri del suo esecutivo. Ma l'elenco presenta un errore non da poco: due dicasteri sono stati invertiti, ma la premier incaricata se ne è accorta solo due ore dopo.

L'errore riguarda il ministero della Pubblica amministrazione e il ministero per l'Ambiente e la Sicurezza energetica: il primo era stato assegnato erroneamente a Gilberto Pichetto Fratin, deputato di Forza Italia, mentre per il secondo era stato indicato Paolo Zangrillo, fratello del medico medico personale di Silvio Berlusconi, Alberto. Giorgia Meloni, leggendo ad alta voce l'elenco davanti alle telecamere e ai giornalisti non ha notato lo svarione.

Dopo essersi accorto dello sbaglio l'ufficio stampa di Giorgia Meloni ha comunicato con una nota la rettifica: "Si precisa che a causa di un errore di trascrizione nella stesura della lista dei ministri sono stati erroneamente invertiti due nomi", si legge nel testo. "Di seguito l'indicazione corretta: senatore Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Onorevole Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione. Si comunica inoltre che prima di incontrare i presidenti di Camera e Senato, il presidente Giorgia Meloni ha sentito telefonicamente il presidente Mario Draghi".

Il giallo della telefonata di Zangrillo a Berlusconi

Lo stesso Zangrillo, che non era stato informato della nomina, aveva commentato all'AdnKronos la notizia, dopo che Meloni aveva fatto il suo nome al Quirinale: "Una nomina inaspettata che mi riempie di orgoglio e soprattutto di senso di responsabilità. Si tratta di una delega importante, su un tema, la transizione e sicurezza energetica, che oggi penso sia la priorità numero uno non solo per l'Italia ma per l'Europa. Ce la metterò tutta come ho sempre fatto" ha detto, pensando di doversi occupare di ambiente, e aggiungendo queste parole: "In questo momento prevale più il senso di responsabilità che mi pervade che la voglia di festeggiare". Come sia stato possibile confondere i due nomi non è chiaro. Secondo quanto apprende l'ANSA il senatore Paolo Zangrillo, avendo saputo di dover guidare il ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica avrebbe telefonato a Berlusconi rinunciando all'incarico. Il senatore azzurro avrebbe spiegato al Cavaliere di non essere competente per quel dicastero, chiedendo quindi di essere spostato alla Pubblica Amministrazione. A quel punto al posto di Zangrillo sarebbe stato chiamato Pichetto Fratin, che invece sarebbe stato destinato alla Pa.

Anche il deputato di Forza Italia in un primo momento aveva ringraziato Meloni per essere stato indicato alla guida di Palazzo Vidoni: "Sono onorato di aver ricevuto il mandato da Ministro per la Pubblica Amministrazione. Ringrazio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni per la fiducia incondizionata. Un grazie al presidente Silvio Berlusconi. È un motivo di grande orgoglio poter servire la mia Nazione ma è anche una responsabilità che sento tutta e che determinerà il mio pieno impegno nelle funzioni che andrò a svolgere. Siamo pronti". Poi dopo l'errata corrige ha mandato un nuovo comunicato, uguale al precedente, ma modificando il nome del dicastero: "Sono onorato di aver ricevuto il mandato da ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica". 

"Capisco l'emozione per la solennità del momento, ma fornire al premier incaricato l'elenco sbagliato dei ministri non è un fatto irrilevante. Anche perché sorge il dubbio di un cambio in corsa nell'attribuzione dei ministeri. Detto questo, a Giorgia Meloni faccio gli auguri di buon lavoro nell'interesse dell'Italia", ha commentato Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione.

a sinistra Gilberto Pichetto Fratin, a destra Paolo Zangrillo
a sinistra Gilberto Pichetto Fratin, a destra Paolo Zangrillo

Nel nuovo Consiglio dei ministri siederanno 9 ministri di Fratelli d'Italia, 5 della Lega, 5 a Forza Italia, più 5 tecnici. Per Fdi ci sono Luca Ciriani, Adolfo Urso, Guido Crosetto, Raffaele Fitto, Daniela Santanchè, Eugenia Maria Roccella, Carlo Nordio, Francesco Lollobrigida, Nello Musumeci. Per gli azzurri entrano in squadra Antonio Tajani, Gilberto Pichetto Fratin, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Paolo Zangrillo e Anna Maria Bernini. I ministri leghisti sono Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, Alessandra Locatelli, Giuseppe Valditara. I tecnici sono Andrea Abodi, Matteo Piantedosi, Gennaro Sangiuliano, Orazio Schillaci e Marina Elvira Calderone.

Tra i 24 ministri ci sono 9 senatori, e cioè Ciriani, Zangrillo, Calderoli, Musumeci, Casellati, Urso, Salvini, Bernini e Santanchè. I ministri non parlamentari sono 8: Abodi, Locatelli, Piantedosi, Crosetto, Calderone, Valditara, Sangiuliano e Schillaci.

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