I marò spaccano il Governo. Di Paola attacca Terzi: “Io non li abbandono”

"Sarebbe facile per me annunciare di dimettermi, sarebbe facile oggi lasciare la poltrona che comunque a breve lascerò al nuovo ministro che arriverà. Sarebbe facile, no cost, ma non sarebbe giusto e non lo farò". Sono queste le parole del ministro della difesa Giampaolo di Paola nel corso dell'informativa alla Camera sul caso dei marò culminata con l'annuncio delle dimissioni di Giulio Terzi dal Ministero degli Esteri. E sono proprio le dimissioni di quest'ultimo a sancire un mezzo scontro nel governo sulla vicenda dei due fucilieri italiani accusati dell'omicidio dei due pescatori indiani. Di Paola dice che "non abbandonerà la nave in difficoltà", prendendo di fatto le distanze dalle decisione del capo della Farnesina: "Il ministro Terzi ha riferito i fatti- sottolinea il ministro della difesa- e su questo siamo d'accordo. Io mi riferisco ai fatti e non alle valutazioni espresse dal ministro Terzi, che invece non sono quelle del governo". Da parte sua Terzi ha assistito all'intervento di Di Paola con atteggiamento impassibile. "Ci deve essere di esempio l'appello che da ieri ci hanno inviato dall'India" i due fucilieri, un "comportamento di cui dobbiamo essere fieri e orgogliosi" ha aggiunto Di Paola, definendo "esemplare la loro compostezza".