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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, Draghi dice che l’Italia è richiesta come garante sia da Kiev che da Mosca

Il presidente del Consiglio Mario Draghi annuncia che l’Italia potrebbe essere uno stato garante nel processo di pace tra Russia e Ucraina.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha incontrato questa mattina la stampa estera, ed è tornato sulla questione delle spese militari, il cui aumento verso il 2% del Pil è previsto entro il 2028, stando a quanto ha riferito il ministro della Difesa Guerini.

"L'impegno dell'Italia con la Nato a spendere il 2%" del Pil "per investimenti nella difesa è stato preso nel 2014 ed è stato ribadito da tutti i governi. Dal 2018 al 2021 le spese nel bilancio della Difesa sono aumentate tra il 17% e il 26-27%. L'impegno dell'Italia nel settore è confermare quanto fatto precedentemente, confermare i nostri impegni con la Nato", ha detto il premier. "Ci siamo visti con il presidente Conte – ha aggiunto – il quale chiedeva un allargamento, un allungamento dell'obiettivo al 2030. Io ho detto no, si fa quel che il ministro della Difesa, Guerini, ha proposto e deciso per il 2028. Successivamente è uscito un comunicato che diceva che quella era proprio la richiesta di coloro che volevano ridurre le spese militari, quindi non c'è disaccordo".

Sul conflitto in corso ha detto che "È stata solo la difesa dell'Ucraina che ha rallentato l'invasione e forse oggi porta all'inizio di un processo di pace".

"Quanto si desideri una trattativa dipende dagli obiettivi che si vogliono raggiungere, se l'obiettivo è liberarsi al più presto dell'invasore la disponibilità è immediata – ha spiegato il premier -: tutti vogliono il cessate il fuoco perché finisca il massacro. La disponibilità di Zelensky è stata sempre totale ad avviare la pace, il problema è vedere se si trovano le condizioni per cui anche la Russia vuole la pace, finora i fatti dicono che questo desiderio non c'è stato". 

"L'aspetto positivo è che l'Italia è richiesta come garante sia dall'Ucraina sia dalla Russia", ha annunciato Draghi. "Il contenuto esatto di queste garanzie è ancora presto per definirlo perché dipenderà evidentemente dal risultato dei negoziati tra Russia e Ucraina. Essenzialmente credo saranno garanzie" che prevedono "che le clausole negoziate siano attuate. Quale sarà il contenuto esatto delle garanzie – ha aggiunto – è presto per definirlo, dipenderà dai negoziati. Potranno essere garanzie che le clausole che saranno negoziate siano attuate: la pace, il tipo di neutralità, lo statuto delle regioni del Donbass e Lugansk". 

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