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Gli Arditi d’Italia a Predappio per ricordare la Marcia su Roma: chi sono i nostalgici del Duce

Questa mattina a Predappio si svolgerà il corteo organizzato dagli Arditi d’Italia, per ricordare il centenario della Marcia su Roma.
A cura di Annalisa Cangemi
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A Predappio oggi è previsto un corteo organizzato dagli Arditi d'Italia, nostalgici del regime, per ricordare il centenario della Marcia su Roma. Un raduno che si preannuncia partecipato, come non accadeva da diversi anni. Nel Paese del Forlivese, dove nacque Benito Mussolini e dove dal 1957 si trova la cripta con le sue spoglie, appena 2 giorni fa, si è svolta la manifestazione antifascista organizzata dall'Anpi: duemila persone hanno sfilato per ricordare la liberazione della città, avvenuta il 28 ottobre del 1944 (stesso giorno della Marcia su Roma, che però è stata nel 1922).

Oggi però nella cittadina romagnola si sono dati appuntamento i nostalgici delle camicie nere. Il corteo partirà dalla piazza centrale per poi dirigersi verso il cimitero dove è sepolto il Duce. Più tardi è previsto anche l'intervento della discente del dittatore, Orsola Mussolini.

Per Mirco Santarelli, alla guida degli Arditi di Ravenna, organizzatori dell'evento, la celebrazione di oggi è "un obbligo morale". Lo ha spiegato in un'intervistasu ‘Corriere Romagna: "Nel 1938, anno del maggior consenso del fascismo, l’80% degli italiani quindi 32 milioni di cittadini, erano iscritti al partito fascista. Queste persone hanno seguito in buonissima fede i loro leader: sono andati in guerra, hanno combattuto, sono morti, hanno sofferto, sono stati braccati e uccisi dai partigiani. Insomma, sono persone che hanno dato la loro vita per degli ideali, giusti o sbagliati. Non vedo per quale motivo oggi, la sinistra si scandalizza se andiamo a commemorare queste persone, sono esseri umani. Se è vero che la sinistra si batte tanto per i diritti dei più deboli, perché deve considerare come dei demoni i loro nonni? Perché, alla fine, un parente fascista lo abbiamo avuto tutti. Io vado là a commemorare queste persone".

Santarelli, 60 anni, di Faenza, è stato candidato con Forza Nuova ed è anche amico del leader Roberto Fiore. È convinto che la manifestazione di oggi sarà un successo, probabilmente anche sull'onda dell'insediamento a Palazzo Chigi del governo più a destra della storia d’Italia: "Non ho dati certi – ha detto all'Ansa -, ma dai numerosi contatti avuti in queste ore ho notizie di alberghi pieni di prenotazioni, così dicasi dei ristoranti della zona. Numerosi, mi viene detto, anche i pullman organizzati per giungere a Predappio un po' da tutta Italia. Con una stima approssimativa direi che domani potrebbero essere presenti da 3 a 5mila persone".
Anche alcuni ristoratori, dietro la richiesta dell'anonimato, hanno confermato di avere ricevuto prenotazioni da numerosi gruppi, come non accadeva da tempo. Stesso discorso per quanto riguarda le mostre e gli incontri organizzati per l'occasione. Anche in questo caso è arrivata una mole di richiesta d'informazioni oltre le attese. Gli organizzatori hanno fatto solo una richiesta ai partecipanti, quella di evitare il saluto romano davanti alla tomba di Mussolini, "perché rischiereste una denuncia per apologia del fascismo. Mettetevi piuttosto una mano sul cuore".

Chi sono gli Arditi d'Italia

Gli Arditi d'Italia organizzano di solito la commemorazione delle tre ricorrenze in onore del Duce, cioè la sua nascita, morte e la Marcia su Roma. L’associazione, che raccoglieva combattenti e reduci della Prima Guerra mondiale, risale a Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del movimento futurista.

Ne facevano parte i componenti delle truppe d’assalto specializzate, coloro che nell'inno ufficiale dell'organizzazione vengono ricordati come i combattenti che "col pugnal stretto tra i denti", andavano "alla morte sorridenti", come ha ricordato il Corriere sella Sera. In pratica gli eroici soldati che sul Piave avevano difeso i "sacri confini della Patria", respingendo gli austriaci. Il loro stemma è appunto un teschio con il pugnale tra i denti. Gli Arditi di Guerra cominciano a riunirsi nella residenza romana del poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti, nel 1919. Un anno alla testa del gruppo si pone  Gabriele D’Annunzio, fino alla nascita vera e propria dell'associazione, con lo statuto del 21 novembre 1920. La maggior parte di loro si avvicinerà prima ai fasci di combattimento e poi definitivamente al Duce.

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