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Giornalista licenziato, Verini (Pd) a Fanpage: “Ha il diritto di fare domande su Gaza, l’agenzia lo riassuma”

Anche il senatore del Pd Walter Verini prende le difese del giornalista Gabriele Nunziati, corrispondente a Bruxelles, licenziato dall’Agenzia Nova per aver posto una domanda alla Commissione Ue su Gaza: “Mi auguro che l’agenzia Nova torni sulle sue decisioni, perché il diritto di qualsiasi giornalista di porre le domande deve essere salvaguardato”, ha detto a Fanpage.it il senatore dem.
A cura di Annalisa Cangemi
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Si continua a discutere della vicenda del giornalista Gabriele Nunziati, corrispondente da Bruxelles per l'Agenzia Nova, licenziato per aver posto una domanda ‘scomoda' ad una portavoce della commissione Ue, Paula Pinho.

Il giornalista, come ricostruito da Fanpage.it, aveva posto una domanda durante un punto stampa, lo scorso 13 ottobre: "Se la Russia dovrà pagare per la ricostruzione dell'Ucraina, Israele dovrà fare lo stesso per Gaza?". La portavoce della commissione Ue si è rifiutata di rispondere nel merito: "La sua è una domanda molto interessante sulla quale però non vorrei commentare in questo momento".

Trascorsa una decina di giorni da quello scambio, lo scorso 27 ottobre al cronista è stata recapitata una lettera di interruzione del rapporto di collaborazione: "Dopo la mia domanda, ho ricevuto delle telefonate da parte de i miei superiori. I toni erano abbastanza tesi. Poi è arrivata la lettera di interruzione del rapporto di collaborazione", ha riferito Nunziati a Fanpage.it. L'agenzia di stampa Nova ha rivendicato la decisione, parlando di una domanda "tecnicamente sbagliata", che avrebbe creato "imbarazzo". Per cui, venuto meno il rapporto di fiducia con il collaboratore, si sarebbe vista costretta a interrompere il rapporto lavorativo.

Diversi membri dell'opposizione oggi hanno espresso solidarietà al reporter, dal M5s al Pd, passando per Avs. Il senatore Walter Verini dem ha commentato a Fanpage.it l'accaduto: "Mi auguro che l'agenzia Nova torni sulle sue decisioni, perché il diritto di qualsiasi giornalista di porre le domande, soprattutto a rappresentanti dei poteri istituzionali, deve essere salvaguardato", ha detto il senatore Pd a Fanpage.it.

Secondo l'Agenzia Nova l'ormai ex corrispondente avrebbe sbagliato a impostare la domanda in quel modo, perché non avrebbe considerato la differenza tra Russia e Israele: la prima, ha scritto Nova in un comunicato, "ha invaso l’Ucraina, un Paese sovrano, senza essere provocata. Israele, al contrario, ha subito un’aggressione armata". Su questo specifico passaggio il senatore dem si trova d'accordo, ritenendo che il contenuto della domanda possa "confondere": "A Gaza abbiamo visto un eccidio criminale e una barbara reazione all'attacco del 7 ottobre. Mentre Putin ha messo in atto a freddo a un'invasione che ha portato giustamente gran parte dell'Europa a sostenere il diritto dell'Ucraina a difendersi. Pur essendo accomunate dalla barbarie, si tratta di due situazioni diverse", ha sottolineato Verini. "Ma anche se la testata ha giudicato inappropriata la domanda, un giornalista non può essere sanzionato, sospeso o licenziato per questo. Spero che Nova riveda le sue decisioni".

Anche il giornalista Sandro Ruotolo, europarlamentare del Partito democratico e responsabile informazione nella segreteria Pd, ha parlato di domanda "scomoda e controversa", ma ha sottolineato che siamo in presenza di un "fatto gravissimo che dovrebbe allarmare chiunque abbia a cuore la libertà di stampa".

"Prendiamo atto delle spiegazioni fornite dall'Agenzia Nova, secondo cui la domanda sarebbe stata ‘tecnicamente sbagliata'. Ma la verità è che non esiste la domanda sbagliata. Nel giornalismo, come nella democrazia, esistono solo domande, quelle che servono a cercare risposte, anche quando fanno discutere", ha detto Ruotolo. Una posizione in linea con quella espressa dal senatore Verini.

Oggi la Commissione europea è intervenuta di nuovo sulla questione: "La Commissione attribuisce la massima importanza alla libertà di stampa; in questo contesto, è sempre disponibile a rispondere a tutte le domande nel contesto della conferenza stampa di mezzogiorno", si legge in una dichiarazione scritta della portavoce, Arianna Podestà. Ma, ha aggiunto Podestà, "le domande su questa specifica decisione" riguardo all'interruzione del rapporto di lavoro con il giornalista, Gabriele Nunziati, "sono preferibilmente rivolte all'Agenzia Nova", precisando, infine, che "la Commissione non ha contattato l'Agenzia Nova in merito a questa questione". Insomma l'esecutivo di Bruxelles non ha nulla a che fare con il licenziamento del cronista italiano.

Il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti ha preso le difese del reporter, esprimendo "sconcerto per la vicenda", e ricordando che "il ruolo del giornalista, indipendentemente dalle tutele contrattuali, è quello di porre domande che possono risultare scomode o poco gradite". Il Consiglio dunque ha chiesto all'agenzia di stampa di reintegrare a pieno titolo il lavoratore.

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