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Giorgia Meloni pronta a diventare la prima donna premier: “Anche se mi tremano i polsi”

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si dice pronta a diventare la prima donna presidente del Consiglio in Italia: “Non le nego che è una cosa che fa tremare i polsi. Però sono pronta a misurarmi. Le condizioni per una premier donna ci sono, poi dipende dai cittadini”, afferma la presidente di Fdi.
A cura di Stefano Rizzuti
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Fratelli d’Italia è il partito che guadagna più voti, come confermano anche le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria. E la sua leader, Giorgia Meloni, potrebbe pensare all’idea di diventare la prima donna presidente del Consiglio. Lei, intanto, si dice pronta, anche se questa prospettiva le “fa tremare i polsi”. “Sono pronta a misurarmi”, assicura comunque: “Io vivo sempre ogni sfida come se fosse una tragedia, sono una persona che ha molto il senso della responsabilità. Non le nego che è una cosa che fa tremare i polsi. Però sono pronta a misurarmi”, sono le parole di Meloni ospite di Fuori dal coro, su Rete 4. Per la leader di Fdi ora ci potrebbero essere “le condizioni per una donna, poi dipende dai cittadini”.

Meloni parla anche del governo e di cosa accadrà ora: “Il governo Conte indipendentemente dalle spallate del centrodestra non tiene, la crisi di consenso dei partiti che ne fanno parte, che tenderanno a dire ‘io sono meglio, ‘no sono meglio io'. Cadranno senza rendersene conto”, dice. E poi adotta anche lei la strategia Renzi: “Uno si potrebbe mettere con i pop corn a guardarli”.

Giorgia Meloni e l'ascesa di Fratelli d’Italia

La leader di Fdi parla anche del suo partito e del risultato delle regionali: “Fdi raccoglie i suoi frutti, abbiamo fatto un percorso molto lungo, abbiamo scelto di evitare sempre la scorciatoia dei governi fatti con chiunque, la scorciatoia di promesse troppo facili che poi non si possono mantenere. Abbiamo attraversato parecchi deserti, ma alla fine in un mondo nel quale i partiti sembrano tutti un po’ foglie al vento, noi siamo un albero con le radici piantate per terra e la gente lo riconosce”. Poi aggiunge: “Se avessimo vinto in Emilia Romagna sarei più soddisfatta, ma sono comunque soddisfatta del dato di Fratelli d'Italia, l'unico partito che cresce sia in Emilia che in Calabria, dove abbiamo quintuplicato i nostri consensi rispetto alle precedenti elezioni”.

L’alleanza di centrodestra e la citofonata di Salvini

Per quanto riguarda il centrodestra, Meloni non risparmia qualche critica ai suoi alleati: “Forse potevamo dare più l'idea di squadra. Questo potrebbe essere l'insegnamento di questo voto”. Poi torna sulla citofonata di Salvini a Bologna: “Non penso che abbiamo perso le elezioni in Emilia Romagna perché Salvini ha citofonato” alla famiglia tunisina. “Penso che Salvini con il suo metodo molto provocatorio ha acceso i riflettori su un tema molto sentito nelle periferie di una situazione esasperata di insicurezza. Poi io non lo avrei fatto, perché devi anche porti il problema dell'emulazione e non sai dove si può arrivare”, ribadisce Meloni.

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