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Elezioni politiche 2022

Giorgia Meloni ha rilanciato il video di uno stupro per la campagna elettorale

Giorgia Meloni ha rilanciato la notizia della donna ucraina violentata per strada a Piacenza, pubblicando il video dello stupro e sottolineando come il 27enne fermato con l’accusa di violenza sessuale fosse un richiedente asilo. Una strumentalizzazione di un dramma che è espressione della politica più piccola.
A cura di Annalisa Girardi
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Giorgia Meloni ha rilanciato la notizia della donna ucraina violentata per strada a Piacenza, condividendo il video girato in queste ore sui social e tornando sui cavalli di battaglia della sua campagna elettorale: dalla lotta al degrado a quella contro l'immigrazione di massa. Partiamo da un presupposto: pubblicare (per quanto offuscato) il video di uno stupro per parlare dei temi cari al proprio partito in campagna elettorale è una gigantesca mancanza di rispetto nei confronti della vittima. E una strumentalizzazione di un dramma personale. Questo ovviamente non vuol dire che non si possa parlare di quanto accaduto, ma bisognerebbe farlo (tenendo a mente la delicatezza della situazione) centrando il punto della questione: siamo di fronte all'ennesima violenza di genere commessa da un uomo, indipendentemente dalla sua nazionalità, ai danni di una donna. Quello tra immigrazione e criminalità è un legame illecito, lo dimostrano i dati, e utilizzarlo per fini di propaganda elettorale, soprattuto di fronte a un tragico abuso subito da una donna, è l'espressione della politica più piccola.

La leader di Fratelli d'Italia dimentica di parlare dell'unica cosa che conterebbe in vicende tragiche come questa: violenza di genere e abusi contro le donne. Non è possibile che per una donna non sia sicuro camminare da sola per strada. Non è possibile che episodi di violenza di genere siano all'ordine del giorno. Eppure Meloni non parla del problema sociale e culturale dilagante in questo Paese, ma si limita a enfatizzare che il 27enne fermato con l'accusa di violenza sessuale fosse un richiedente asilo, assicurando la lotta all'immigrazione illegale di massa e all'illegalità come priorità del suo partito.

"Stupro choc a Piacenza, richiedente asilo abusa di una donna ucraina in strada", scrive Meloni su Facebook, condividendo il video consegnato agli inquirenti da un testimone. E ancora: "Non si può rimanere in silenzio davanti a questo atroce episodio di violenza sessuale ai danni di una donna ucraina compiuto di giorno nella città di Piacenza da un richiedente asilo. Un abbraccio a questa donna, alla quale la nostra società non ha saputo garantire la sicurezza di cui aveva diritto. A nome delle istituzioni italiane le chiedo scusa. La lotta al degrado, all’illegalità diffusa, all’immigrazione illegale di massa non sono concetti astratti, riguardano la vita quotidiana di ognuno di noi e soprattuto dei più fragili. Farò tutto ciò che mi sarà possibile per ridare sicurezza alle nostre città".

Le accuse dagli avversari politici

La sindaca di Piacenza Katia Tarasconi invece ha scritto sui suoi profili social: "È agghiacciante quello che è accaduto questa mattina all’alba in via Scalabrini. È agghiacciante che una donna sola sia stata assalita da un criminale vigliacco che ha abusato di lei. (…) Questo delinquente è stato colto sul fatto. È un cittadino della Guinea che ora si troverà a rispondere del suo crimine osceno di fronte alla Giustizia del Paese a cui stava chiedendo asilo. Perché è così che funziona in uno Stato di diritto: i criminali devono pagare per ciò che hanno fatto. Spero che non si scada nella strumentalizzazione riguardo la nazionalità del delinquente, come se fosse colpa di chi si impegna per l’accoglienza e l’integrazione se un richiedente asilo commette un crimine. La colpa è del richiedente asilo in questione. Punto".

Anche Enrico Letta ha commentato la vicenda: "Faccio un appello a tutti perché tutti stiamo dentro i limiti della dignità e della decenza. Il video postato da Giorgia Meloni su uno stupro è un video indecente e indecoroso. C'è il rispetto delle persone che deve essere prima di tutto quindi invito tutti a fare una campagna elettorale in cui si parli delle cose e ci si confronti anche animatamente. Ma non si può essere irrispettosi dei diritti delle persone", ha detto a Radio24.

Infine, anche Carlo Calenda: "Denunciare uno stupro è un atto dovuto. Mostrarlo per fini di campagna elettorale è un atto immorale e irrispettoso in primo luogo per la donna che lo ha subito, che certamente non vorrebbe essere esposta sui social in questo modo. ⁦Giorgia Meloni⁩ vergognati".

La replica di Meloni

"Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza", ha replicato Meloni su Facebook. "Il video pubblicato sui miei social è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto. Questi metodi diffamatori e che distorcono la realtà sono ormai caratteristici di una sinistra allo sbando, lo sappiamo tutti da tempo, ma a tutto c'è un limite. Soprattutto quando si parla di stupri e violenza sulle donne. E mi vergogno francamente di leader politici che mentre usano uno stupro per attaccare me non spendono una parola di solidarietà per la vittima, evidentemente per paura di dover affrontare il tema dell'emergenza sicurezza aggravato dall'immigrazione illegale di massa. Che livello".

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A Fanpage.it sono vice capoarea della sezione Politica. Mi appassiona scrivere di battaglie di genere e lotta alle diseguaglianze. Dalla redazione romana, provo a raccontare la quotidianità politica di sempre con parole nuove.
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