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Gimbe: “Contagi in calo, ma 3 mln di over 50 senza copertura. In ospedale soprattutto non vaccinati”

Calano i nuovi casi di coronavirus e i ricoveri negli ospedali, ma ci sono ancora oltre tre milioni di over 50 senza vaccino. In autunno “si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni”, avverte Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, sottolineando che “in questo contesto è inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici, tra cui medici e politici, che alimentano la disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone, soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri”.
A cura di Annalisa Girardi
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Anche se la situazione epidemiologica migliora, con i nuovi contagi e i ricoveri in calo, ci sono ancora oltre tre milioni di over 50 senza vaccino. Contando che le persone al momento in ospedale sono per lo più non vaccinati, è importante accelerare con la campagna di immunizzazione. Tuttavia, circa 10 milioni di dosi restano in frigo, segno che una parte di popolazione continua a essere restia nei confronti della somministrazione. In poche parole, è questo il quadro dipinto dalla fondazione Gimbe nel suo ultimo monitoraggio sull'andamento dell'epidemia nel nostro Paese. Vediamo che cosa emerso.

I dati dell'epidemia di Covid

In primis, un po' di dati. Come abbiamo detto, tra l'8 e il 14 settembre rispetto alla precedente settimana presa in esame, tutti i numeri sono in calo. Scendono contagi, decessi e ricoveri.

  • Decessi: 389 (-6,7%), di cui 52 riferiti a periodi precedenti
  • Terapia intensiva: -9 (-1,6%)
  • Ricoverati con sintomi: -142 (-3,3%)
  • Isolamento domiciliare: -11.296 (-8,8%)
  • Nuovi casi: 33.712 (-14,7%)
  • Casi attualmente positivi: -11.447 (-8,6%)
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Il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta, sottolinea quindi come stiano diminuendo sia i numeri assoluti, che la media mobile dei casi giornalieri. La situazione, tuttavia, varia da Regione e Regione, anche se solo in due i casi attualmente positivi risultano in aumento.

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La responsabile di ricerca sui servizi sanitari alla fondazione, Renata Gili, sottolinea invece come dopo circa due mesi di aumento, anche i posti letto occupati da pazienti Covid risultano finalmente in diminuzione. Anche in questo caso, ci sono notevoli differenze geografiche. Due Regioni, Sicilia e Calabria, registrano dati oltre la soglia di rischio in area medica, mentre Marche, Sicilia e Sardegna lo fanno per quanto riguarda le terapie intensive. In generale, spiega Marco Mosti, direttore operativo a Gimbe, scendono gli ingressi giornalieri in terapia intensiva.

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Come sta andando la campagna vaccinale

Per quanto riguarda invece l'andamento della campagna vaccinale, al momento risultano consegnate 91.849.241 dosi, con il 74,1% della popolazione che ne ha ricevuta almeno una. Questo significa che le scorte di vaccini a mRna arrivano a quota 10 milioni.

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Nell'ultima settimana, tuttavia, sono calate le somministrazioni: "Nonostante la considerevole disponibilità di dosi il numero di prime somministrazioni, dopo tre settimane di stabilità intorno a quota 720-750mila, nell’ultima settimana è sceso a 525mila. In attesa di conoscere gli effetti dell’estensione dell’obbligo del Green Pass, è evidente che le attuali strategie della campagna non riescono a contrastare l’esitazione della popolazione ancora non vaccinata", commenta Cartabellotta.

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In particolare, Gimbe segnala che ci sono ancora 3,9 milioni di over 50, quindi la fascia di popolazione più a rischio di malattia grave nel caso di infezione, ancora senza copertura. Nel dettaglio:

  • Over 80: 4.205.980 (93,9%) hanno completato il ciclo vaccinale e 102.620 (2,3%) hanno ricevuto solo la prima dose.
  • Fascia 70-79 anni: 5.353.137 (89,7%) hanno completato il ciclo vaccinale e 133.144 (2,2%) hanno ricevuto solo la prima dose.
  • Fascia 60-69 anni: 6.376.274 (85,7%) hanno completato il ciclo vaccinale e 219.502 (2,9%) hanno ricevuto solo la prima dose.
  • Fascia 50-59 anni: 7.491.811 (79,1%) hanno completato il ciclo vaccinale e 440.596 (4,7%) hanno ricevuto solo la prima dose.
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E mentre le curve delle vaccinazioni si appiattiscono per quanto riguarda la popolazione over 50, continuano a crescere quelle al di sotto di questa soglia, in particolare per le fasce tra i 12 e i 19 anni e tra i 20 e i 29 anni che hanno superato quelle tra i 30 e i 39 anni e tra i 40 e 49 anni.

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Nella fascia dei giovanissimi, nonostante si stia procedendo in velocità, con la riapertura delle scuola preoccupa il fatto che ci siano ancora oltre un milione e mezzo di ragazzi senza nemmeno una dose, sempre con rilevanti differenze regionali.

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L'efficacia dei vaccini

La fondazione Gimbe sottolinea quindi come, da aprile ad oggi, l'efficacia dei vaccini si stia confermando stabile ed elevata nel ridurre il decesso e la malattia grave. Per quanto riguarda invece la diagnosi, si nota come l'efficacia si riduca: si passa dall’88,5% (periodo 4 aprile-11 luglio) al 77,3% (periodo 4 aprile-5 settembre), in misura inversamente proporzionale all’età. In particolare, nella fascia tra i 12 e i 39 anni l'efficacia è scesa sino al 67,2% nelle scorse settimane, si è stabilizzata e ora sembrerebbe in risalita. "Questo conferma che durante il periodo estivo tra i più giovani deve aver influito l’incremento dei contatti sociali e la minore attenzione ai comportamenti individuali, fondamentali per prevenire il contagio anche nelle persone vaccinate", spiega Cartabellotta.

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Ad ogni modo, nelle persone completamente vaccinate, rispetto a quelle che non hanno ancora ricevuto il farmaco, si registra un netto calo dell'incidenza di diagnosi e soprattutto di malattia grave, ricovero o decesso.

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"Il progressivo aumento delle coperture vaccinale e l'adesione ai comportamenti individuali hanno permesso di contenere la quarta ondata e i nuovi casi e ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere. Tuttavia, con l'autunno alle porte la riapertura delle scuole e i 9,4 milioni di persone,
oltre agli under 12, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell’assistenza ai pazienti non COVID-19
", avverte Cartabellotta. Che poi, in conclusione, punta il dito contro la disinformazione che continua ad essere fatta per quanto riguarda il virus e i vaccini, anche da parte di politici: "In questo contesto, è inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici, tra cui medici e politici, che, sovvertendo la metodologia della ricerca scientifica, alimentano la disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone. Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri confidando in protocolli di terapia domiciliare non autorizzati o addirittura in farmaci dannosi e controindicati".

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