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Gasparri, il garante della Costituzione che si comporta come un patriarca primitivo

“Coso colorato” al rapper Fedez che reagiva alle manifestazioni razziste della Lega e “Meno droga, più dieta, messa male” sono i due tweet che meglio rivelano il sistema valoriale del vicepresidente del senato Gasparri. Dice il senatore alla trasmissione Un Giorno da Pecora “poiché io mi sento insultato, sono io che querelerò per primo”.
A cura di Sabina Ambrogi
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“ Meno droga, più dieta, messa male. ”
Sen. Maurizio Gasparri
44 mila l'anno è la media dei tweet di Gasparri. E non sempre sono riuscitissimi. Stavolta tutto inizia col rapper Fedez che ha il torto di reagire in un tweet contro la manifestazione razzista della Lega Nord a Milano, dove si intonava questo slogan: “ chi non salta musulmano è”. Risponde Gasparri, non sul razzismo della manifestazione, ma sul libero pensiero del rapper (“i migranti li ospito io a casa mia” aveva scritto) chiamandolo “colorato”. “Colorato” proprio come un migrante. “Coso”, appunto, come un migrante.

Prende le difese di Fedez, Maria Pia, un'adolescente fan del cantante “e tu sei sporco” scrive al senatore. Risponde allora il senatore alla minorenne: “Meno droga, più dieta, messa male". Al di là della lingua italiana che in questi casi è sempre la più maltrattata, va detto che l'aspetto esteriore è sempre la seconda cartuccia del senatore. Di solito dà del “fallito” a chi non ha il suo conto in banca o a chi non è andato almeno una volta in tv.

Questa volta non gli era proprio possibile visto il successo del giovane cantante. Si è allora lanciato – come i bulli delle scuole medie dei quartieri depressi – sul fisico che non corrisponde al canone del controllo. In particolare, è emersa l'ossessione illiberale e persecutoria della politica di destra per il corpo degli altri, la sessualità degli altri, la libertà degli altri ridotti a solo involucro. Il rapper si è detto pronto a sostenere i costi legali se la ragazza volesse querelare.  Gasparri rivela oggi a un Giorno da Pecora che “non solo non chiedo scusa, ma sarò il primo a querelare”.

Vi immaginate una ragazzina querelata dal vicepresidente del senato per avergli detto “sporco ci sarai”? Soprattutto si può restare indifferenti a questo dopo l'episodio del bambino di Napoli seviziato perché “grasso”? Che valore ha allora, come giustamente dice il rapper chiamato in causa, che si facciano campagne “contro il bullismo” di fronte a una proclamazione di incapacità a capire il mondo come questo tweet di Gasparri? Perché un vicepresidente del senato si immischia dei tatuaggi? Seguendo la linea Gasparri, se Fedez è tatuato e per questo deve tacere, un buon numero di donne e uomini del suo partito sono seriamente alterati dalla chirurgia plastica. Non dovrebbero allora parlare più? Qualche senatore dice “ stai zitta, cosa di plastica” a una donna politica del pdl?

Allo stesso modo dà della “drogata” a una bambinetta. Che ne sa lui se è drogata? Come si deve sentire una ragazzina alla quale una persona così importante le dà della drogata? Perché diffama gratuitamente una ragazzina della quale non sapevamo nulla fino a oggi? Per questo la storia del vicepresidente del senato che replica pieno di rabbia racconta molto della politica, del suo infantilismo devastante, e del suo rapporto con i media: si rimpiange che non siano controllabili come prima per cui si ricorre a forme di censura così modeste.

Gasparri dovrebbe essere il “padre simbolico”, quello istituzionale. Quello che si fa garante della costituzione: si comporta invece come un patriarca primitivo. Davvero vuole che la ragazza si vergogni per avergli detto “sporco sarai tu”. Cosa c'è di simbolicamente più osceno, infantile, fascista, e involuto di questo?

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Autrice televisiva, saggista, traduttrice. In Italia, oltre a Fanpage.it, collabora con Espresso.it. e Micromega.it. In Francia, per il portale francese Rue89.com e TV5 Monde. Esperta di media, comunicazione politica e rappresentazione di genere all'interno dei media, è stata consigliera di comunicazione di Emma Bonino quando era ministra delle politiche comunitarie. In particolare, per Red Tv ha ideato, scritto e condotto “Women in Red” 13 puntate sulle donne nei media. Per Donzelli editore ha pubblicato il saggio “Mamma” e per Rizzoli ha curato le voci della canzone napoletana per Il Grande Dizionario della canzone italiana. E' una delle autrici del programma tv "Splendor suoni e visioni" su Iris- Mediaset.
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