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Forza Italia, Antonio Tajani è il nuovo segretario nazionale: inizia ufficialmente il dopo-Berlusconi

Antonio Tajani è stato nominato segretario nazionale di Forza Italia dal Consiglio nazionale del partito, che ha confermato una decisione già presa di fatto negli scorsi giorni. Non si chiamerà “presidente”: il nome è stato cambiato in omaggio a Silvio Berlusconi.
A cura di Luca Pons
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Antonio Tajani è il nuovo segretario nazionale di Forza Italia, il primo dopo l'era di Silvio Berlusconi. Non è il presidente, perché "questo movimento non può mai più avere un presidente" dopo la morte dell'ex presidente del Consiglio, come ha dichiarato lo stesso Tajani. La nomina è arrivata all'unanimità dai 213 membri del Consiglio nazionale del partito, che si è riunito oggi a Roma, all'hotel Parco dei principi.

È stata per certi versi solo una formalità, dato che dopo la morte di Berlusconi non c'erano altri nomi considerati è altrettanto credibili per prendere il suo posto, e nessun altro era candidato. Tajani sarà segretario ‘pro tempore': guiderà il partito almeno fino alle prossime elezioni europee (giugno 2024): quello sarà un punto di svolta per Forza Italia, che si troverà alla prima votazione su scala nazionale senza Silvio Berlusconi.

Dopo il voto sono arrivate anche le congratulazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: "In bocca al lupo", ha scritto, aggiungendo "un pensiero commosso a Silvio Berlusconi".

Il primo discorso di Tajani da segretario: "Nel partito ci sarà confronto, non mi piacciono pettegolezzi"

"Non è facile guidare un movimento politico che ha avuto come leader per quasi 30 anni Silvio Berlusconi. Io posso garantire soltanto il mio impegno, determinazione, volontà di trasformare tutti i suoi sogni in realtà. Per farlo avrò bisogno di tutti quanti voi, di tutta la nostra classe dirigente, eletti, simpatizzanti, militanti". Così ha detto dal palco Tajani dopo la nomina.

"Mi considero prima di essere un segretario nazionale, un militante di Fi. Gradi e pennacchi non mi entusiasmano ma i valori in cui credo e crediamo tutti assieme. L'ultimo sondaggio che ho ricevuto ci dice che siamo all'11%. Raccolgo un'eredità che è quasi impossibile da raccogliere", ha aggiunto, definendo Forza Italia "un movimento politico che si candida a essere protagonista dell'azione di governo. Siamo al governo lealmente, senza compiacenza, ma con lealtà, serietà, responsabilità. Dobbiamo farlo portando le nostre proposte e i nostri valori sul tavolo del governo".

Il nuovo segretario ha anche annunciato che convocherà un congresso di FI prima delle europee. Qui "dovranno uscire le nostre idee migliori", e nel partito ci dovrà essere "un grande confronto di proposte". "Non mi piacciono i pettegolezzi da terza elementare", ha detto Tajani. "Se una forza politica non ha valori e sostanza, è destinata a non sopravvivere. E noi vogliamo sopravvivere per rendere omaggio a questo signore (Berlusconi, ndr). Per continuare a vincere. Ognuno di noi deve sentirsi un militante, darsi da fare dalla mattina alla sera, non solo cercare promozioni. Le vere promozioni sono quelle che arrivano perché gli elettori ti riconoscono come punto di riferimento. Questa deve essere la nostra classe dirigente".

"Vogliamo essere il centro del centrodestra. Siamo alleati ma diversi dai nostri alleati. Non intendiamo assolutamente rinunciare alla nostra identità, vogliamo che la nostra identità rafforzi l'azione di governo", ha sottolineato. "Dobbiamo diventare sempre più il punto di riferimento di un mondo di centro, il grande mondo dei moderati che stanno perdendo i loro capisaldi: penso a quello che è successo a sinistra. Il PD è sempre più una forza che si sposta a sinistra e lascia ampi spazi, deludendo elettori che non intendono sostenere un partito di quasi estrema sinistra".

"A tutti questi elettori, ma non soltanto a loro, a tutti coloro che si riconoscono nei nostri valori vogliamo offrire una dimora dove possano sentirsi protagonisti di battaglie politiche, di confronto, di discussione, dove possano sentirsi garanti della stabilità del nostro Paese". Alle prossime elezioni europee, quindi, "Forza Italia guarda a grande partito dell'astensione".

Tajani ha anche commentato il dibattito sulla giustizia che ha occupato il governo in queste settimane: "Noi siamo garantisti, che non significa essere contro i magistrati, o deboli contro la criminalità organizzata. Noi siamo sempre impegnati contro mafia, ‘ndrangheta, sacra corona unita senza tentennamento. Più si è garantisti, più c'è un processo giusto, più si mette in difficoltà la malavita organizzata".

L'appoggio unanime in un Consiglio segnato dall'assenza di Berlusconi

Ad aprire il Consiglio è stato proprio Tajani: "È il primo che si svolge senza Silvio Berlusconi, credo che sia meglio dedicargli un minuto di applausi invece di un minuto di silenzio", ha detto dal palco. E in effetti il tono del Consiglio è stato in buona parte segnato dall'assenza dell'ex presidente del Consiglio. Il nuovo presidente ha letto anche una lettera inviata dai figli di Berlusconi: "Carissimi, grazie per l'appoggio e vicinanza che avete sempre dato al nostro caro papà e grazie per tutto ciò che farete d'ora in poi per continuare a far valere gli ideali di libertà, progresso e democrazia che hanno sempre contraddistinto il suo pensiero e la sua azione", si leggeva.

Maurizio Gasparri, accompagnato dai due capigruppo in Parlamento Licia Ronzulli e Paolo Barelli, nel suo intervento ha affermato: "Facciamo quel che ci tocca fare con senso di abnegazione e del dovere. Oggi provo due sentimenti, uno è di dolore per la mancanza di Berlusconi di cui non dobbiamo più parlare tanto che è grande". E anche il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè: "Oggi è una giornata bella e triste allo stesso tempo".

Le conferme per il sostegno unanime a Tajani erano già arrivate in abbondanza prima del voto. Anche da parte di diversi esponenti del governo:"Abbiamo bisogno di ribadire la nostra forza in Europa e Antonio Tajani è la persona giusta per farci intraprendere questo percorso", ha dichiarato il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. La ministra dell'Università Bernini aveva confermato quanto detto in un'intervista a Fanpage.it, cioè che "Tajani è la successione naturale nella gestione del partito rispetto al presidente".

Il partito dopo la morte di Berlusconi ha al suo interno delle divisioni – tra correnti più vicine a questo o a quel leader, e l'incognita sul futuro di personaggi come Marta Fascina, oggi assente. Forza Italia ha anche degli importanti debiti a livello economico, soprattutto con la famiglia Berlusconi, che potrebbero mettere a rischio la tenuta futura del partito, Ma, come ha dichiarato l'ex capogruppo Alessandro Cattaneo, "oggi è il giorno dell'unità".

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