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Fornero: “Monti trattato in modo vergognoso, ha salvato l’Italia dalla tragedia”

L’ex ministro del lavoro difende il Prof e poi accusa: “In Italia c’è una predilezione per le polemiche, mentre all’estero si guarda molto di più ai contenuti. Lì infatti sono consapevoli del lavoro che ha fatto il nostro Governo”.
A cura di Biagio Chiariello
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E' stata forse la coppia di membri del precedente governo più criticata nei 17 mesi di legislatura, iniziati a seguiti delle dimissioni di Silvio Berlusconi. Mario Monti e Elsa Fornero. Oggi sulle pagine del Corriere della Sera è possibile leggere un'intervista nella quale l'ex ministro del lavoro difende l'ex premier dell'esecutivo dei tecnici: "Il modo in cui stanno trattando Mario Monti è un po' una vergogna. La politica è arrivata a un livello di cinismo e a un grado di crudeltà sconcertanti. Monti ha sempre detto di non aspettarsi gratitudine, però almeno un po' di riconoscenza…". Queste le parole della Fornero, ex ministro del Lavoro ad Alzo Cazzullo sul Corsera. Il problema è semplice: "In Italia c'è una predilezione per le polemiche, mentre all'estero si guarda molto di più ai contenuti".

E non a caso, l'ex Ministro si dice convinta che "All'estero sono consapevoli del lavoro che abbiamo fatto, hanno memoria delle condizioni in cui versava il Paese quando si insediò il nostro governo". Insomma, la "salita in politica" di Monti "considerata ex post può essere stata una scelta sbagliata, ma nella valutazione ex ante non c'era tornaconto personale. La decisione fu presa nella linea del servizio al Paese e, credo, anche tenendo conto delle aspettative all'estero" dice Fornero. Il giornalista fa però notare come la scelta di Monti sia stata più dettata da una scelta personale, lei ribatte così: "L'ambizione ce l'abbiamo tutti; è positiva, se messa al servizio dell'interesse pubblico, se coniugata con l'intento di essere utile al Paese; é negativa se messa al servizio di interessi privati, come abbiamo visto purtroppo assai spesso in questi vent'anni. Anche i grandi della storia erano tutti animati anche da ambizione personale. Lo era Cavour. Lo è Obama. Ma lo è anche Angela Merkel: se non pensasse di essere utile al Paese non si sarebbe mai candidata".

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