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Fondi russi alla Lega, Boschi sfida M5s: “Se sono coerenti voteranno la sfiducia a Salvini”

La deputata del Pd, Maria Elena Boschi, lancia la sfida al Movimento 5 Stelle sulla possibile mozione di sfiducia nei confronti di Matteo Salvini sul caso dei presunti fondi russi alla Lega che il Pd dovrebbe presentare alla Camera. “Se i 5 Stelle sono coerenti voteranno contro la fiducia a Salvini”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La proposta di presentare subito una mozione di sfiducia al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per il caso dei presunti fondi russi alla Lega, è arrivata ieri da Maria Elena Boschi. E oggi lo stesso ex ministro del governo Renzi rilancia la sua idea, accompagnandola a una sorta di sfida al Movimento 5 Stelle. In un’intervista a La Stampa, Boschi sostiene che “se i 5 Stelle sono coerenti voteranno contro la fiducia a Salvini”. La richiesta di una mozione di sfiducia, secondo la deputata dem, è ormai inevitabile considerando la situazione a cui si è arrivati: “Stiamo parlando di una cosa enorme. Non so che cos’altro deve fare un ministro per meritarsi una mozione di sfiducia. Se l’opposizione non fa una mozione di sfiducia oggi a Salvini quando mai potrà farla?”.

Boschi si rivolge più volte ai 5 Stelle: “Se i grillini pensano che vada tutto bene, sostengano Salvini. Altrimenti il governo vada a casa come noi auspichiamo”. E pone anche una domanda al ministro dell’Interno: “Con che diritto Salvini fugge? Con la sfiducia smette di fuggire e i grillini si devono assumere le loro responsabilità”. Boschi risponde anche all’ipotesi che un avvicinamento del Pd al M5s potrebbe portare a una crisi di governo: “Il governo è già in crisi: litigano tutti i giorni, su tutto. Se i 5 Stelle sono coerenti voteranno contro la fiducia a Salvini. Penso sia giusto farla finita con il chiacchiericcio e restituire centralità al Parlamento. Vedremo se il M5s avrà coraggio oppure salveranno Salvini per la seconda volta”.

Per Boschi non c’è la volontà dei renziani di stoppare il dialogo con i pentastellati: “Mi sembra puro politichese, qui stiamo discutendo di Salvini”. In caso di crisi del governo, comunque, l’ex ministro sembra avere le idee chiare: “Quello che accadrebbe il giorno dopo sarebbe nelle mani del capo dello Stato. Io, come Renzi e Zingaretti, non credo ad accordi Pd-M5s”. Tanto da sostenere che l’unica soluzione “allo stallo si chiama elezioni”. Sul voto per le nomine europee, invece, Boschi ritiene sbagliato il ragionamento secondo cui Pd e M5s potrebbero essere più vicini dopo aver votato entrambi a favore di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue: “Anche Berlusconi ha votato la nuova presidenza della Commissione. Seguendo il ragionamento di D’Alema dovremmo fare un governo M5s-Pd-Forza Italia. A me sembra una follia. I 5 Stelle non sono né di destra né di sinistra: sono incapaci. E ormai se ne stanno accorgendo tutti”.

Boschi parla anche di Conte e del ruolo del presidente del Consiglio: “Ho conosciuto e stimato il professor Conte quando lavoravamo insieme a Firenze. Mi spiace molto che accetti di essere vice del suo vice. Se avesse voluto fare l’interesse dell’Italia avrebbe fatto votare Timmermans, molto più vicino alle nostre posizioni sull’economia”. Infine, una domanda sul giudizio che dà al segretario dem Nicola Zingaretti: “Zingaretti ha ottenuto i voti per guidare il partito, da noi non avrà pagelle ma solo una mano. L’importanza è che l’opposizione alzi la voce e si faccia sentire. A cominciare dalla mozione di sfiducia”.

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