Fitch Ratings si schiera: “Sì al referendum costituzionale”

"L’esito del referendum di ottobre 2016 sarà fondamentale per determinare se la spinta alle riforme continua o va in stallo". A mettere nero su bianco questo parere è l'agenzia di rating Fitch. Secondo gli analisti americani, le riforme strutturali avviate fino a oggi dal Governo Renzi sarebbero significative, ma per valutare i reali effetti sull'aumento del prodotto interno lordo del sistema Italia bisognerà attendere ancora, perché la vera sfida è sul lungo termine. "Finora sono passate le riforme sul mercato del lavoro, sul sistema elettorale, sulle insolvenze societarie e sull'istruzione ma è troppo presto per determinare se spingeranno in modo significativo la crescita nel lungo termine del Pil", si legge nella nota stampa diramata da Fitch ratings.
Insomma, secondo il rapporto pubblicato oggi, se le riforme renziane produrranno l'effetto sperato, lo si potrà valutare solo dopo ottobre, perché il risultato della consultazione referendaria potrebbe modificare gli equilibri economici e politici dell'Italia. Non dovesse passare la conferma del Ddl Boschi, il Paese andrebbe verso una fase di stallo, mentre dovesse vincere il "sì", è più probabile che le riforme avviate dall'Esecutivo guidato da Matteo Renzi possano trovare piena applicazione.
Un'analisi, quella rilasciata dall'agenzia di rating, che sembra in qualche modo schierarsi con il fronte per l'approvazione delle riforme costituzionali al referendum del prossimo ottobre. Posizione che, peraltro, sembra rappresentare una sorta di ingerenza nel dibattito pubblico italiano, dibattito che si potrebbe definire "incandescente" e che sin dal lancio della campagna referendaria è stato caratterizzato da forti scontri e contrapposizioni tra le diverse fazioni.