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Covid 19

Fine quarantena, isolamento e autosorveglianza: le regole sui tamponi per vaccinati e non vaccinati

Quando si può uscire dall’isolamento o dalla quarantena in caso di positività o contatto stretto con positivo, e chi deve fare il tampone? Ecco le regole e le differenze tra isolamento, quarantena e autosorveglianza.
A cura di Annalisa Girardi
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Lo scorso 30 dicembre il governo ha deciso di cambiare le regole sulla quarantena. Una decisione presa sia in virtù dell'aumento dei positivi, e di conseguenza delle persone che avevano avuto un contatto, ma anche del fatto che si stessero registrando sempre più casi di infezione tra i vaccinati, probabilmente anche a causa della variante Omicron. Il governo ha quindi deciso di distinguere le regole su isolamento e quarantena in base allo status vaccinale: inoltre per chi si è vaccinato (o guarito) da meno di 4 mesi o ha già ricevuto il booster la quarantena è stata totalmente eliminata e sostituita dall'autosorveglianza. Facciamo quindi chiarezza su quali sono le differenze tra isolamento, quarantena e autosorveglianza e cosa prevedono le regole di uscita. In altre parole, quando serve il tampone molecolare o antigenico, e dopo quanto tempo, e quando invece non serve.

Le regole per la fine dell'isolamento

L'isolamento è la misura da applicare ai positivi al Covid. Nel sito del governo si specifica:

L’isolamento consiste nel separare quanto più possibile le persone affette da COVID-19 da quelle sane al fine di prevenire la diffusione dell’infezione, durante il periodo di trasmissibilità.

L'isolamento per i positivi dallo scoppio della pandemia era fissato a 10 giorni, almeno, al seguito dei quali era necessario un tampone. Se il test risultava ancora positivo, ovviamente, l'isolamento veniva prolungato fino alla negativizzazione. Con le nuove regole il governo ha deciso di accorciare l'isolamento per coloro che si sono contagiati entro quattro mesi dal completamento del ciclo vaccinale o che hanno contratto il virus dopo aver ricevuto la terza dose. Per queste persone, purché risultino sempre asintomatiche o senza sintomi da almeno 3 giorni, l'isolamento sarà di 7 giorni, al termine dei quali servirà sempre un tampone negativo. La normativa prevede poi che nel caso in cui il tampone continui a risultare positivo al 21esimo giorno, si possa comunque uscire dall'isolamento (se non si presentano sintomi).

Le regole per la fine della quarantena con tampone

La quarantena è invece la misura che si applica ai contatti stretti dei positivi. Nel sito del governo si specifica:

La quarantena si attua ad una persona sana (contatto stretto) che è stata esposta ad un caso COVID-19, con l’obiettivo di monitorare i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi.

A fine 2021 l'esecutivo ha deciso di differenziare le regole, prevedendo protocolli diversi in caso di vaccino o guarigione da meno di quattro mesi, terza dose già ricevuta, vaccinazione da oltre 4 mesi o mancanza di vaccinazione.

Di fatto viene eliminata la quarantena per chi ha completato il ciclo vaccinale primario o è guarito dal Covid da meno di quattro mesi e per chi ha ricevuto la terza dose. Per queste persone si applicherà invece un regime di autosorveglianza (di cui parleremo nel prossimo paragrafo).

Chi invece ha completato il ciclo vaccinale primario (due dosi o dose unica nel caso di Johnson&Johnson) o è guarito da oltre quattro mesi sarà sottoposto a un regime di quarantena della durata di 5 giorni, con obbligo di test molecolare o antigenico negativo al quinto giorno per poter uscire. Nel caso in cui insorgessero prima sintomi si dovrà fare un test che, se positivo, farebbe scattare l'isolamento.

Invece per chi non è vaccinato, per chi non ha ancora completato il ciclo vaccinale primario o per chi lo ha completato da meno di 14 giorni, la quarantena rimane di 10 giorni. Solo 10 giorni dopo il contatto con un soggetto positivo si può fare il tampone, obbligatorio per uscire dalla quarantena.

Le regole per la fine dell'autosorveglianza senza tampone

Come abbiamo detto, la quarantena è stata eliminata per chi ha ricevuto la terza dose o per chi ha completato il ciclo vaccinale o è guarito da meno di 4 mesi e ha avuto un contatto stretto con un positivo. È stata invece sostituita dall'autosorveglianza. In questo caso bisognerà monitorare l'eventuale insorgenza di sintomi e sarà obbligatorio indossare la mascherina Ffp2 per 10 giorni in seguito al contatto. "È prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione dell’antigene Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto". Nel caso in cui non si dovessero registrare sintomi non sarà obbligatorio effettuare il test: resta sempre l'obbligo di Ffp2 per 10 giorni.

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