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Fase 2, solo lo 0,83% dei controllati ha violato le misure restrittive: picco di multe il 4 maggio

Secondo i dati del Viminale nel mese di maggio, da quando è partita la fase 2 dell’emergenza coronavirus, le forze dell’ordine hanno effettuato controlli su 4.056.597 persone e solo 33.570 persone sono state sanzionate per aver violato le norme anti-contagio, come il distanziamento sociale o il divieto di assembramento, o per aver riportato il falso nell’autocertificazione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Secondo i dati diffusi dal ministero dell'Interno sulla fase 2 dell'emergenza coronavirus, da quando sono state eliminate le misure restrittive che per quasi due mesi hanno limitato gli spostamenti dei cittadini, e dallo scorso 4 maggio sono riprese molte delle attività produttive, gli italiani hanno sostanzialmente rispettato le regole: le forze dell'ordine hanno effettuato controlli su 4.056.597 persone e solo 33.570 persone sono state sanzionate (lo 0,83% dei controllati) per aver violato le norme anti-contagio, come il distanziamento sociale o il divieto di assembramento, o per aver riportato il falso nell'autocertificazione. In particolare, sono stati 404 i cittadini denunciati per false attestazioni o dichiarazioni, mentre in 157, che avrebbero dovuto rispettare l'isolamento domiciliare, hanno violato la quarantena.

Secondo il decreto Covid, approvato in via definitiva lo scorso 21 maggio con la fiducia al Senato, sono stati fissati i paletti per le sanzioni: si va da 400 fino a 3mila euro, per chi esce di casa senza comprovate esigenze lavorative, di necessità o motivi di salute. Le multe, che avranno carattere amministrativo, si applicano nei casi in cui il fatto non costituisca reato. Le sanzioni sono retroattive ma verranno applicate in maniera più soft, ovvero potranno essere date a chi ha commesso violazioni prima dell'entrata in vigore del decreto ma fino alla metà dell'importo (massimo 1.500 euro).

4 maggio giorno ‘nero' per le multe

Come ha riportato anche il ‘Sole 24 Ore', il ‘picco' dei controlli del mese scorso si è registrato il 4 maggio, giorno in cui ufficialmente è partita la fase 2. In quella giornata sono state controllate 258.170 persone. Si è avuto il più alto numero di denunce per false attestazioni: ben 98 in una sola giornata.

Sempre il 4 maggio sono stati controllati anche 1.476.743 attività ed esercizi: lo 0,13% di questi sono stati multati. Il picco delle verifiche il ancora una volta 4 maggio, con 100.816 persone controllate. Il numero massimo di esercenti sanzionati si è avuto il 9 maggio, con 178 multe.

Cosa rischia chi viola la quarantena

Chi si allontana da casa pur sapendo di dover rispettare il periodo di quarantena, perché positivo al virus, può essere punito con l'arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l’ammenda da 500 a 5mila euro. Per false attestazioni o false dichiarazioni le sanzioni sono penali, individuate dallo stesso codice penale si rischia la reclusione fino a sei anni.

Le multe locali e negozi

Se a violare le norme sono pubblici esercizi, attività produttive o commerciali, la sanzione amministrativa prevista è la chiusura dell'esercizio o dell'attività da 5 a 30 giorni. La misura può essere anticipata con la chiusura provvisoria e immediata dell'attività per un massimo di 5 giorni. Il periodo della misura cautelare verrà poi scomputato dalla quantificazione della sanzione accessoria definitivamente applicata. Nei casi di reiterazione dell'illecito la pena accessoria è applicata nella misura massima, ossia di 30 giorni.

Dal 18 maggio scorso i locali hanno riaperto, e le polemiche sulla ‘movida selvaggia' hanno tenuto banco nelle ultime settimane. A Palermo il 1 giugno sono stati sanzionati per esempio quattro locali in centro: le attività dovranno fermarsi per cinque giorni, perché non venivano rispettate le linee guida per il contenimento del contagio. Davanti ai locali infatti c'erano assembramenti, con clienti che consumavano bevande senza rispettare la distanza interpersonale. Nel corso di questi controlli si sono anche verificate forti tensioni. I gestori sono stati sanzionati per un importo di 400 euro ciascuno-.

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