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Ex Ilva, il governo incontra i sindacati per informarli sulla trattativa con ArcelorMittal

Il governo ha incontrato i sindacati a Palazzo Chigi per informarli sulle trattative in corso con ArcelorMittal in merito all’ex Ilva di Taranto. “Ora non si torna indietro, governo garantisca occupazione per i lavoratori”, hanno detto le parti sociali.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo ha incontrato oggi i sindacati a Palazzo Chigi per informarli sulle trattative in corso con ArcelorMittal in merito all'ex Ilva di Taranto. "La delegazione governativa ha riferito che si sta lavorando in modo serrato per definire il confronto con ArcelorMittal e procedere alacremente per individuare il percorso sul futuro dello stabilimento all’interno di un quadro chiaro e definito che ha come primo obiettivo la continuità produttiva dell’azienda", si legge in una nota diffusa dall'esecutivo, che ha riconvocato i sindacati per il prossimo 18 gennaio.

"Il governo ha, inoltre, sottolineato che il metodo che si vuole continuare a portare avanti è quello di un ascolto reale e che saranno ricevute tutte le parti sociali e produttive. È stata infine data massima disponibilità, una volta chiuso il confronto con ArcelorMittal, a far partire presso il ministero del Lavoro un tavolo per approfondire tutti gli aspetti legati all’occupazione e alla sicurezza sul lavoro", ha concluso il comunicato di Palazzo Chigi.

Da parte loro, le parti sociali hanno sottolineato che a questo punto non si possa più tornare indietro. Rocco Palombella, segretario generale Uilm, da parte sua ha detto di aspettarsi che il governo assumesse una posizione più chiara: "Ci spettavamo di conoscere già un presa di posizione netta e la decisione presa dal governo per cambiare il destino dell’ex Ilva. Soprattutto dopo le dichiarazioni di questa mattina del ministro Urso al Senato, dove ha parlato di svolta. Invece, purtroppo, c'è bisogno di tempo ulteriore da parte dei ministri, perché si attende il parere dei legali per arrivare alla scelta definitiva", ha detto, sottolineando che "il turo di 20mila lavoratori, intere comunità e un asset strategico per il Paese, resta ancora una volta appeso a beghe legali tra due parti" nonostante il governo avesse oltre un anno per portare a termine tutti gli approfondimenti del caso.

Palombella ha comunque concluso: "L'unica cosa certa ora è che indietro non si torna. Da giovedì vogliamo un'Ilva libera da ArcelorMittal, perché siamo di fronte a un socio privato che non ha rispettato gli impegni previsti dagli accordi e che non vuole più investire sul futuro degli stabilimenti. Il Governo ci ha assicurato che ci sarà la salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori, anche quelli dell'indotto. Ora è il momento delle scelte radicali per uscire da questa situazione drammatica. Ora è il momento di far vedere che uno Stato come l’Italia non può essere ostaggio di una multinazionale".

Il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, invece ha commentato: "Finalmente ci siamo. Il governo ha deciso di non tornare più indietro, proseguendo sulla strada per assumere la gestione dell'azienda. Siamo a un passo dal fatto che il governo si assuma le proprie responsabilità. Abbiamo detto all'esecutivo che la garanzia per il futuro è l'occupazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori. Non possono pagare il prezzo delle scelte sbagliate di manager e proprietà".

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