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Manovra 2025

Sciopero dei medici il 20 novembre contro la Manovra: “Se non cambia, andiamo avanti a oltranza”

I principali sindacati di medici e infermieri hanno annunciato uno sciopero di 24 ore che si svolgerà il 20 novembre, contro le misure della manovra 2025 varata dal governo Meloni. Anaao-Assomed a Fanpage.it: “Se non mantengono almeno in parte le promesse e i proclami degli scorsi mesi, andremo avanti a oltranza”.
A cura di Luca Pons
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I medici e gli infermieri scendono in piazza contro la legge di bilancio del governo Meloni: non lavoreranno per 24 ore, mercoledì 20 novembre 2024. Ora che il testo della manovra è stato depositato al Parlamento, le norme scritte dall'esecutivo sono nero su bianco. E per la categoria dei lavoratori della sanità ci sono moltissimi problemi: la legge di bilancio è "deludente", "a dir poco imbarazzante", "l'ennesima presa in giro" che "cambia le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi" dal governo, hanno lamentato i sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up.

A Fanpage.it, il segretario di Anaao-Assomed Pierino Di Silverio ha spiegato: "Vorremmo che quantomeno in parte si rispondesse alle promesse e ai proclami fatti negli ultimi mesi: defiscalizzazione subito dell'indennità di specificità medica e sanitaria, investimenti per quanto concerne i professionisti e la sanità in generale, e contrattualizzazione degli specializzandi". Chiarendo che se queste risposte non arrivano, "andremo avanti a oltranza" con gli scioperi.

In un comunicato congiunto, le tre sigle hanno sottolineato che "il testo della legge di bilancio per il 2025 conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato nelle scorse settimane". Poi hanno fatto alcuni esempi: "Prevede un aumento dell'indennità di specificità medica sanitaria di 17 euro nette per i medici, e 14 euro netti per i dirigenti sanitari per il 2025, 115 euro nel 2026 per i medici e zero per i dirigenti sanitari, mentre nelle tasche degli infermieri arriverebbero per il 2025 circa 7 euro e per il 2026 circa 80 euro, e non va meglio per le altre professioni sanitarie. Peraltro si parla di risorse legate, per la maggior parte, a un contratto la cui discussione inizierà solo tra almeno due anni". Temi che Fanpage.it aveva anticipato negli scorsi giorni.

L'aumento dei fondi "non è sufficiente a ridare ossigeno a un Ssn boccheggiante", e intanto "si è persa traccia del piano straordinario di assunzioni e dello sblocco del tetto di spesa per il personale". Tutto questo mentre "si continua a rimandare a un futuro più o meno prossimo la soluzione di un'emergenza che invece medici e infermieri vivono oggi".

I rappresentanti dei sindacati hanno insistito: "Non possiamo restare in silenzio dinanzi all'ennesima presa in giro del personale sanitario e dei cittadini, dinanzi alle giravolte del ministero dell'Economia che vanificano gli sforzi del ministero della Salute e al voltafaccia di coloro che lavorano per spingere il personale sanitario ad abbandonare la sanità pubblica". E ancora: "Ci troviamo di fronte agli ennesimi proclami sensazionalistici a cui fa seguito una realtà deludente e a dir poco imbarazzante, che ci costringe ad alzare gli scudi per difendere il Servizio sanitario nazionale, l'istituzione più preziosa di questo Paese, e i suoi professionisti". Infine: "Non possiamo rassegnarci alla ormai lampante privatizzazione della sanità, e alzeremo la voce per portare anche i cittadini dalla nostra parte".

In solidarietà con lo sciopero è intervenuta anche la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, che si è rivolta all'esecutivo: "Il governo Meloni ha deciso di dare un altro colpo al Servizio sanitario nazionale, riducendo il finanziamento rispetto agli annunci roboanti delle scorse settimane". Così, ha continuato la leader dem, "si calpesta la sanità pubblica e non è un caso che i medici abbiano confermato lo sciopero nazionale. È una batosta clamorosa per il Servizio sanitario nazionale, una batosta che questo Paese non merita".

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