Elezioni politiche 2013, scenari futuri: grande coalizione o voto anticipato?

L'attuale situazione politica del Paese è, con ogni evidenza, molto difficile da gestire. Il centrosinistra ha ottenuto una risicata maggioranza alla Camera, tradotta in uno "spread" di seggi solo grazie a una legge elettorale che tradisce il volere dei cittadini e, artificialmente, trasforma una minoranza in una maggioranza. Ma al Senato è il centrodestra a tenere banco, seppur di poco. In questa situazione il Paese è ingovernabile, ed il Movimento 5 Stelle ha più volte annunciato di rifiutare ogni alleanza. Cosa accade ora? Quali scenari si aprono per il futuro?
Come spiega Alessandro Gilioli sul suo blog, "Napolitano, dopo aver verificato che nessuna decente maggioranza è possibile e sapendo di non poter di nuovo sciogliere le Camere (causa semestre bianco), dovrebbe dimettersi subito perché il nuovo Parlamento possa eleggere subito un nuovo Presidente nella pienezza dei suoi poteri. Altrimenti blocca di fatto per altri tre mesi una delle possibili soluzioni del cul-de-sac, cioè appunto il ritorno alle urne con una nuova legge elettorale".
Ma ovviamente un'altra ipotesi è quella di una larga alleanza tra centrosinistra e centrodestra: un esperimento già tentato con il Governo Monti, ma che costituirebbe un vero e proprio mostro politico. Inoltre, nel clima generale del paese e con l'ostilità montante verso i partiti, come verrebbe interpretata una mossa del genere? E non rischierebbe di essere estremamente dannosa? Bersani potrebbe invece cercare un accordo con il Movimento 5 Stelle e cambiare finalmente la legge elettorale in vigore, una delle cause del disastro in cui versa il paese. Poi si potrebbe andare a nuove elezioni e sperare che il nuovo Parlamento sia governabile, ovvero ottenga una maggioranza chiara e definitiva. Certo, non prima che un'intera classe dirigente, soprattutto a sinistra, decida di farsi da parte.