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Elezioni Europee, De Magistris: “Una lista pacifista ed ecologista, lo spazio c’è, ora costruiamola”

Il leader di Unione Popolare spiega il progetto della lista pacifista: “La maggioranza degli italiani è contro la guerra, va costruito un soggetto politico”. Per l’ex pm lo spazio c’è, tocca darsi da fare: “E’ una sfida difficile ma necessaria”
Intervista a Luigi de Magistris
Leader di Unione Popolare
A cura di Antonio Musella
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Unire un fronte pacifista contro la guerra e far partire da lì la possibilità di creare una lista di sinistra alle elezioni europee. E' questo l'appello, partito da diverse individualità tra cui Michele Santoro e raccolto tra gli altri da Luigi de Magistris, leader di Unione Popolare ed ex Sindaco di Napoli. In questa intervista a Fanpage.it, De Magistris spiega come lo spazio politico nell'opinione pubblica italiana per una lista pacifista alle europee esista e bisogna lavorare solo per unire in maniera chiara tutte le anime del pacifismo. "La maggioranza degli italiani è contro la guerra", questo è l'assunto da cui si parte per trovare la forza e la spinta propulsiva di un progetto politico alternativo, radicale, che si batta per la giustizia sociale e ambientale.

Si è partiti da un appello, ora sta diventato una proposta quella della lista pacifista alle europee, ce la spiega?

E' da quando è scoppiata questa terribile guerra che stiamo lavorando su questa esigenza, manca una voce pacifista, del dialogo, del compromesso, di una Europa forte nella ricerca del dialogo e del disarmo. Quindi le elezioni europee sono un banco di prova secondo me per affrontare il tema della guerra e della pace, giustizia ambientale, la lotta alle diseguaglianze economiche e quella della giustizia ambientale. Son questioni che si collegano tutte.

Molto spesso nell'opinione pubblica italiana si tende a sottovalutare le responsabilità della Russia nel conflitto, ricordiamo che Putin attualmente è considerato un criminale di guerra, non c'è un rischio di scivolare su posizioni filo russe?

Io credo che un pacifista coerente, ed io lo sono da ragazzo, sia sempre contro la guerra e le invasioni. Quindi non bisogna essere ambigui o tentennare davanti a quello che ha fatto Putin che è completamente fuori da ogni regola internazionale. Detto questo noi riteniamo che le guerre possono finire in due modi: o con la vittoria di una parte, e questo significa la bomba atomica perché la Russia non accetterà mai la sconfitta e dall'altro lato c'è la NATO; oppure con una mediazione, un compromesso, che non significa l'umiliazione di un popolo aggredito, però significa capire che se siamo arrivati a questa guerra non sono poche le provocazioni fatte dall'occidente. Non significa essere contro gli americani, noi vogliamo essere amici ed alleati degli americani, ma non subalterni, la subalternità è un concetto molto diverso dall'amicizia.

Uno dei tempi delle prossime europee è il nuovo equilibrio che verrà fuori nel parlamento europeo, c'è un rischio di un exploit dell'estrema destra?

Vede negli anni non si ha avuto la forza e il coraggio di costruire un'unione vera, che è fatta sui temi ambientali, è fatta sulle ingiustizie sociali, quindi ci vuole proprio un'altra visione di Europa, e sicuramente il rischio di un'ondata dell'ultra destra è attuale. Ed è per questo che bisogna costruire a nostro avviso l'alternativa, lo spazio politico c'è, ma non per fare fotocopie dell'estrema destra ma per mettere in campo un progetto alternativo sul piano politico, economico e ambientale

Chi saranno i compagni di viaggio di questa esperienza?

Questo lo dobbiamo costruire. Innanzitutto c'è quella parte di Italia che è maggioranza che è contro la guerra, contro l'invio di armi ed è anche contro le sanzioni, nonostante la propaganda pro guerra della politica e dei principali media. E' da quel pezzo d'Italia che dobbiamo costruire un progetto politico che diventa lista ed in cui vedremo chi ci vuole mettere la faccia. E' una parte ampia, c'è il mondo cattolico, il Papa è uno dei pochi che dice parole chiare, ci sono le organizzazioni politiche, la società civile, ci sono individualità, bisogna saper non disperdere queste forze, questo patrimonio, però unirlo su posizioni chiare. Noi vogliamo che ci sia: "L'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" come c'è scritto sulla costituzione italiana.

Le faccio una provocazione, il libro più letto in Italia è quello del generale Vannacci, secondo i sondaggi Fratelli d'Italia è il primo partito, leggiamo quotidianamente di episodi di razzismo, ma chi ve lo fa fare di provare a rifare la sinistra?

Io credo che il motivo principale della vittoria delle destre, quella fotografia corretta che lei ha fatto, è proprio l'assenza da troppo tempo della sinistra, che nel paese c'è, c'è anche sui territori, io ho fatto il Sindaco con alcuni partiti di sinistra addirittura all'opposizione. Non vogliamo chiamarla sinistra? Ma quella esigenza di giustizia ambientale, sociale, economica, il pacifismo, la lotta alle mafie, la priorità del lavoro sul capitale finanziario, dell'essere rispetto all'avere, c'è. E' un mondo che esiste, fino ad ora non si è stati capaci di unirlo, è stato troppo frammentato, è una sfida difficile, ma è una sfida assolutamente necessaria.

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