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È morto Gianni De Michelis, l’ex ministro socialista da Craxi ad Andreotti aveva 78 anni

Gianni De Michelis è morto. Aveva 78 anni ed era malato da tempo. Lo ha confermato la famiglia. Deputato socialista dal 1976 al 1993, è stato ministro dal 1980 al 1992 ricoprendo vari incarichi nei governi di Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi, De Mita e Andreotti. I funerali si terranno a Venezia.
A cura di Ida Artiaco
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È morto Gianni De Michelis. L'ex ministro socialista è deceduto nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 maggio a Venezia, dove era ricoverato. Aveva a 78 anni ed era malato da tempo. Lo ha confermato la famiglia. Come riferito da  Nereo Laroni, ex deputato socialista ed ex sindaco di Venezia, De Michelis non riusciva più ad alimentarsi e non era più cosciente da almeno una quindicina di giorni. Deputato socialista dal 1976 al 1993, è stato ministro dal 1980 al 1992 ricoprendo vari incarichi nei governi di Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi, De Mita e Andreotti. Infine, è stato segretario del Nuovo Psi dal 2001 al 2007. Nato nella città lagunare il 26 novembre 1940, dopo la laurea in Chimica industriale, è stato anche docente universitario, prima di dedicarsi alla carriera politica. Da tempo si era ritirato dalla vita pubblica, vivendo a Roma, nel quartiere Parioli. I funerali si terranno a Venezia in forma strettamente privata.

Chi è Gianni De Michelis

La sua carriera politica inizia nel 1964 con l'elezione a consigliere comunale del capoluogo veneto e con il successivo incarico di assessore all'Urbanistica. Nel 1969 diviene componente della direzione socialista e poi responsabile nazionale dell'organizzazione del partito. Ma è famoso per aver ricoperto più volte la carica di ministro, la prima volta alle Partecipazioni statali nel secondo governo Cossiga e nel governo Forlani, riconfermato alla guida dello stesso dicastero nei governi Spadolini e nel V governo Fanfani. Diventa ministro del Lavoro e della previdenza sociale durante i due governi presieduti da Craxi. Ancora nel governo De Mita è vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri nel VI governo Andreotti nel 1989 e nel 1991. Come numero uno della Farnesina, si ricordi che De Michelis ha firmato per l'Italia il Trattato di Maastricht.

Intanto, sempre all'inizio degli anni Novanta, viene travolto, come tutto lo stato maggiore e la classe dirigente socialisti, dagli scandali di Tangentopoli. A seguito delle inchieste giudiziarie del pool di "Mani pulite", è stato sottoposto dal 1992 a diversi procedimenti giudiziari, per alcuni dei quali assolto e per altri condannato. Nel 2001, dopo lo scioglimento del Partito socialista, fonda con Bobo Craxi il Nuovo Psi, che poi confluisce nella Casa delle libertà di Silvio Berlusconi. La sua esperienza politica termine nel 2009, dopo l'elezione al Parlamento europeo. Nello stesso anno diventa consulente di Renato Brunetta, all'epoca ministro per la Pubblica amministrazione nel governo Berlusconi.

Le reazioni

Il primo a commentare la notizia della morte di Gianni De Michelis è stato Bobo Craxi, figlio di Bettino: "Gianni De Michelis – ha detto – é stato per tanti di noi un maestro politico, un uomo di Stato, un Socialista Democratico di valore. Con animo pieno di dolore ho appreso la sua scomparsa".

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