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Crisi di Governo 2022

Draghi va alla conta: “Chiedo che si voti in Senato sulla fiducia al governo così com’è”

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto in Aula per la replica al dibattito sulle sue comunicazioni: “Chiedo che sia posta il voto di fiducia presentata dal senatore Casini”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Durante la discussione generale, dopo il discorso tenuto questa mattina dal presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato, il centrodestra di governo ha chiesto un nuovo patto di governo, da rinegoziare, in pratica un accordo che tenga fuori il M5s dalla maggioranza. L'intervento è toccato al capogruppo leghista Massimiliano Romeo. Il centrodestra, riunito a Villa Grande, la residenza romana di Silvio Berlusconi, ha chiesto sostanzialmente discontinuità: "Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 stelle ha rotto il ‘patto di fiducia' che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato, con successo ed ha avviato con il nostro leale contributo, gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul PNRR. Il centrodestra di governo è disponibile a un ‘nuovo patto' di governo e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell'Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il Movimento 5 Stelle e profondamente rinnovato", ha fatto sapere in una nota il centrodestra di governo, dal quartier generale sull'Appia Antica.

Il baricentro della crisi a questo punto si è spostato, e il fattore Conte e M5s non sembra più così determinante. Draghi aveva lanciato un appello alle forze politiche, diretto e molto duro: "Serve un nuovo patto di fiducia, sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il Paese. I partiti e voi parlamentari – siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi, e che poi si è affievolito? Siamo qui, in quest’aula, oggi, a questo punto della discussione, perché e solo perché gli italiani lo hanno chiesto. Questa risposta a queste domande non la dovete dare a me, ma la dovete dare a tutti gli italiani". La risposta arrivata da parte di Lega e Forza Italia sembra porti verso la rottura, piuttosto che a una ricomposizione di quella maggioranza che aveva fatto nascere il governo di unità nazionale, sotto l'egida di Mattarella.

La replica di Draghi

Dopo un'ora e mezza di stop, chiesta alla Presidenza del Senato dal Forza Italia in accordo con le altre forze di maggioranza, sono ripresi i lavori dell'Aula con le repliche del presidente del Consiglio Mario Draghi, che dovrebbero precedere le dichiarazioni di voto dei partiti sulle risoluzioni presentate, e quindi il voto. "Voglio rispondere alle osservazioni degli onorevoli Casini, Santanchè, Gasparri, Licheri a proposito di alcune parole espresse nel mio intervento in cui sembro quasi mettere in discussione la natura della nostra democrazia, come se avessi detto che non è parlamentare. È una democrazia parlamentare che rispetto e in cui mi riconosco".

"Il sostegno che ho visto nel Paese – ha proseguito – la mobilitazione di questi giorni a favore della prosecuzione di questo governo, mi ha indotto a riproporre un patto di coalizione e sottoporlo al vostro voto, voi decidete. Nessuna richiesta di pieni poteri. Perché il governo non è entrato nello Ius Soli, nella cannabis, nel ddl Zan? Perché il governo ha deciso di non intervenire – per la sua natura di governo fondato su un'ampia coalizione – su temi di origine parlamentare. Sul salario minimo ho detto quello che dovevo dire, abbiamo aperto un tavolo, continueremo la discussione qualunque sia la vostra decisione oggi. Il reddito di cittadinanza è una cosa buona, ma se non funziona è una cosa cattiva. Il problema non è il Superbonus ma i meccanismi di cessione, disegnati senza discernimento, chi li ha fatti è responsabile di questa situazione. Ora bisogna riparare al malfatto e titar fuori dai pasticci le imprese che si trovano in difficoltà. Non ho molta altro da dire. Chiedo che sia posta il voto di fiducia presentata dal senatore Casini".

La risoluzione presentata dal senatore Casini recita: "Il Senato, udite le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri, le approva".

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