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Referendum costituzionale 20 e 21 settembre 2020

Di Maio punta a ridurre gli stipendi dei politici: “Dopo referendum dobbiamo normalizzarli”

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, punta a ridurre lo stipendio dei politici dopo il referendum sul taglio dei parlamentari: “Ridotto il numero dei parlamentari, bisognerà iniziare a pensare anche a una normalizzazione degli stipendi dei politici. Ecco, la parola d’ordine è e deve essere normalità”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Non solo la riduzione del numero dei parlamentari. L’obiettivo di Luigi Di Maio è anche quello di abbassare lo stipendio dei politici italiani. Lo dice chiaramente il ministro degli Esteri in un post su Facebook nel quale parla del prossimo referendum – si vota il 20 e il 21 settembre – per confermare la riforma costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari. Una riforma che, sembra l’intenzione di Di Maio, deve andare avanti portando a cambiare anche gli stipendi percepiti da deputati e senatori: “Ridotto il numero dei parlamentari, bisognerà iniziare a pensare anche a una normalizzazione degli stipendi dei politici. Ecco, la parola d’ordine è e deve essere normalità”, scrive.

Di Maio spiega le ragioni del Sì al referendum

Il post di Di Maio nasce dalla volontà di spiegare perché è favorevole al Sì al referendum. Di Maio scrive: “Cominciamo a fare un po’ di chiarezza sul taglio dei parlamentari che gli italiani voteranno il prossimo 20 e 21 settembre. I sostenitori del NO non hanno molte ragioni da vendere e continuano a ripetere che si tratta di un taglio alla rappresentatività. Mentono. Continuano a dire che è populismo. Mentono, sapendo di mentire, con la sola paura di non essere più rieletti. È solo questa paura che li spinge a raccontare falsità”.

Il ministro degli Esteri ricorda: “Della riduzione del numero dei parlamentari infatti se ne discute già da anni, anzi decenni. Ma nessuno ha mai avuto il coraggio di passare dalle parole ai fatti. Noi sì. Un Parlamento che si autoriduce e fa risparmiare allo Stato 80-100 milioni di euro all’anno (quasi mezzo miliardo a legislatura) è l’esatto opposto dell’opportunismo. Gli italiani da anni sono chiamati a fare sacrifici e la politica, soprattutto in questo momento, ha il dovere di dare il buon esempio. Ciò che non vi dicono, inoltre, è che oltre a risparmiare ben mezzo miliardo di euro, il taglio di 345 parlamentari comporterà anche risparmi indiretti e meno pensioni da pagare”.

Di Maio punta a normalizzare stipendi dei politici

Da qui Di Maio arriva alla sua conclusione, riguardante anche le intenzioni per il futuro e l’obiettivo di ridurre lo stipendio dei politici: “Ridotto il numero dei parlamentari, bisognerà iniziare a pensare anche a una normalizzazione degli stipendi dei politici. Ecco, la parola d’ordine è e deve essere normalità. Un Paese normale, con una classe politica normale, per riportare soprattutto i giovani vicino alle istituzioni”.

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