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Deputati di Fratelli d’Italia dopo inchiesta di Fanpage: “Su Durigon siamo garantisti, Lega chiarirà”

Dopo l’inchiesta di Fanpage.it, i deputati di Fratelli d’Italia hanno commentato la frase pronunciata dal sottosegretario leghista Claudio Durigon: “Io non mi occupo di gossip”, chiude Rampelli. “Restiamo garantisti”, chiosa Mollicone. Il deputato del partito guidato da Giorgia Meloni aggiunge: “I giornalisti fanno il loro mestiere e ci saranno dei chiarimenti che farà la Lega”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Fratelli d'Italia "sospende il giudizio" su Claudio Durigon, protagonista dell'inchiesta Follow the money di Fanpage. Gli alleati della Lega si smarcano dalla vicenda che coinvolge il sottosegretario all'Economia del governo Draghi. Il deputato del partito guidato da Giorgia Meloni, Federico Mollicone, ha parlato, appunto, di giudizio sospeso nei confronti di Durigon, e ha aggiunto: "I giornalisti fanno il loro mestiere e ci saranno dei chiarimenti che farà la Lega, restiamo garantisti". Poi il deputato di Fratelli d'Italia ha puntualizzato: "Noi rispettiamo la libertà di cronaca, ma siamo stati noi stessi oggetto di aggressioni con servizi non proprio giornalistici e corretti". La stampa "fa bene a vigilare ma un conto è quello, altro conto sono le indagini e vediamo come andranno le cose".

Si smarca anche il vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli: "Se ci sono stati reati se ne occuperà la magistratura, se non ci sono stati la macchina del fango troverà fango per sé". Poi ha chiosato: "Io non mi occupo di gossip". Mollicone, però, ci ha tenuto a precisare che "l'Ugl è un sindacato storico di destra di cui siamo sempre stati orgogliosi". E ha aggiunto che "questo modo di fare comunicazione non può certo infangare un sindacato che ha una storia lunga più di 60 anni".

Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, è tornato sull'inchiesta di Fanpage e sulla frase pronunciata da Durigon: "Più che una bufera, mi sembra un venticello – ha commentato – La bufera è altro per fortuna, non c'è neanche un'inchiesta". Secondo Salvini "fortunatamente ci sono dei magistrati che decidono cosa è reato e cosa no, quindi sicuramente si passa oltre, perché questo non cambia assolutamente nulla". Il segretario leghista ci ha tenuto a ribadire la sua "assoluta e totale solidarietà e stima" al compagno di partito e ha chiuso nuovamente all'ipotesi dimissioni del sottosegretario al Tesoro.

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