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Def, Giorgetti dice che il peggioramento dei conti è colpa del Superbonus: “Impatto devastante”

Il Def è stato approvato, con stime al ribasso per l’economia italiana per i prossimi anni. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha scaricato le colpe sul superbonus edilizio: “Non auspicavamo questo disastro, questo complica il quadro”, ha detto.
A cura di Luca Pons
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Il governo Meloni ha approvato il nuovo Def, il Documento di economia e finanza che fa il quadro sulla situazione economica dell'Italia. Uno degli aspetti particolari è che questo Def non ha le previsioni programmatiche, cioè quelle che si fanno tenendo conto delle intenzioni del governo per il futuro. Ci sono solo quelle tendenziali, cioè quelle stime fatte come se le norme dovessero restare quelle attualmente in vigore, senza nessun cambiamento nei prossimi anni.

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato in conferenza stampa: "Questo Def tiene conto della rivoluzione delle regole di bilancio fiscali in sede europea. Mancano le disposizioni attuative, e in sede europea è stato deciso che il termine per la presentazione del ‘nuovo Def', il piano strutturale, è il 20 di settembre. La nostra volontà è presentarlo prima, quando ci saranno tutti gli elementi, tra cui le indicazioni rese disponibili nella seconda metà di giugno da parte dell'Ue". La mancanza della parte programmatica, ha detto Giorgetti, "si era già verificata in almeno quattro precedenti".

Alcune delle stime sono peggiorate rispetto a quanto previsto alla fine dell'anno scorso nella Nadef, come la crescita del Pil. Giorgetti ha aggiunto: "Le nostre previsioni per la crescita economica sono in ribasso. Le previsioni in ambito macroeconomico sono assai complicate da fare in quadro internazionale e geopolitico complicato". L'inflazione invece "è arrivata a livelli assai bassi, inferiori rispetto alla media europea, restiamo sotto il 2% anche nel 2025 e 2026. Un livello che giustificherebbe ampiamente una decisione della Bce di allentare il rialzo dei tassi. L'auspicio è che ci sia un ribasso".

Il ministro dell'Economia ha poi parlato del livello di deficit per i prossimi anni: "Le previsioni per il 2024 sono al 4,3% del Pil, poi andrà al 3,7% nel 2025, al 3% nel 2026 e al 2,2% nel 2027. Resta l'impatto, ahimè, devastante del superbonus. Il debito pubblico, dal 137,3% del Pil nel 2023, andrà al 137,8% nel 2024, al 138,9% nel 2025, al 139,8% nel 2026, e poi si comincerebbe a scendere. È un dato pesantemente condizionato dal pagamento dei crediti fiscali del Superbonus nei prossimi anni. Questa enorme massa di 219 miliardi di crediti edilizi scenderà nei prossimi anni e diventerà a tutti gli effetti debito pubblico".

La previsione del governo inserita nel Def è quella tendenziale, quindi senza modifiche normative. Tuttavia, una serie di misure oggi in vigore – come la riforma dell'Irpef a tre aliquote e soprattutto il taglio del cuneo fiscale – sono valide solo per il 2024. Il ministro Giorgetti ha preso l'impegno di rinnovare il taglio del cuneo fiscale anche per i prossimi anni, mentre per quanto riguarda il superbonus ha concluso: "La definitiva definizione del conto da pagare per il superbonus ci permetterà di definire modifiche ulteriori di questo strumento che ci permetta di abbassare il deficit nel 2025 e 2026, riportandolo alle previsioni della scorsa Nadef. Non auspicavamo questo disastro, anche se l'ho evocato più volte. Complica il quadro".

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