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Decreto sicurezza

Decreti sicurezza, il piano di Lamorgese per cambiare (ma non troppo) le norme volute da Salvini

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha preparato il piano per modificare i decreti sicurezza introdotti dal suo predecessore, Matteo Salvini. Secondo quanto anticipato da Repubblica, a cambiare dovrebbero essere le norme sulle Ong, quelle sulla cittadinanza e sull’iscrizione all’anagrafe e la protezione speciale per i migranti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le modifiche ai decreti sicurezza sono attese da mesi. Doveva essere uno dei primi provvedimenti del governo Conte bis. Ma tra i problemi all’interno della maggioranza e, soprattutto, le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria, il governo ha sempre preferito rinviare. Ora il ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, dovrebbe presentare il piano per smontare i decreti sicurezza introdotti dal suo predecessore Matteo Salvini. A riportare un’anticipazione del piano di Lamorgese è la Repubblica, spiegando che già oggi le modifiche verranno portate al tavolo della maggioranza: si dovrà poi cercare un accordo su un testo scritto. Tra i temi più rilevanti ci saranno quello della cittadinanza e l’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo, oltre alle multe per le Ong. Una volta trovato l’accordo i tempi dovrebbero essere brevi: per le modifiche basta un tratto di penna, per il Viminale.

Decreti sicurezza, come cambiano le multe alle Ong

Uno dei primi obiettivi è quello di rivedere le norme contro le Ong. Attualmente i decreti sicurezza prevedono multe da un milione di euro, arresto del comandante e confisca della nave nel caso in cui venga violato il divieto di ingresso nelle acque territoriali disposto dalle autorità. Le multe non verrebbero cancellate, ma notevolmente ridotte: si dovrebbe andare da 10mila a 50mila euro massimo. Invece l’arresto per il comandante e la confisca della nave verrebbero confermate solamente in caso di reiterazione della condotta contestata. Un cambio sì, ma non così radicale.

Le norme su cittadinanza e iscrizione all’anagrafe

Cambiano anche le norme sulla cittadinanza, con un dimezzamento del termine massimo per la conclusione delle pratiche per la concessione per residenza o per matrimonio. Si passa da quattro a due anni. Salvini, infatti, aveva portato il termine per la conclusione dell’iter per la concessione della cittadinanza per i residenti al compimento dei 18 anni dei figli di cittadini stranieri nati in Italia e per matrimonio a 48 mesi. Ora si dovrebbe tornare al limite di 24 mesi.

Dovrebbe essere ripristinata l’iscrizione all’anagrafe dei Comuni per i richiedenti asilo: Salvini aveva cancellato la norma per cui il permesso di soggiorno per il richiedente asilo era sufficiente per iscriversi all’anagrafe. L’eliminazione di questa norma era stata più volte ritenuta illegittima dai tribunali civili e amministrativi. Si ritornerà alla precedente norma con i richiedenti asilo che si potranno iscrivere all’anagrafe dei comuni in cui risiedono.

I permessi di soggiorno e la protezione speciale

Non si torna alla protezione umanitaria, cancellata da Salvini. Ma Lamorgese punta ad ampliare la tipologia di permessi di soggiorno speciale per riavvicinarsi proprio alla protezione umanitaria. Un provvedimento che va a incidere anche su due temi: l’aumento del numero degli irregolari, causato anche dai decreti sicurezza, e il numero molto basso di rimpatri. La protezione umanitaria è stata abolita con i decreti sicurezza e rimpiazzata dai permessi speciali a tempo che vengono rilasciati, però, solo per motivazioni particolari come le gravi condizioni di salute, il compimento di atti di particolare valore civile e in sostegno delle persone vittime di violenza o di calamità naturali. I permessi speciali verranno estesi anche alle persone con disagio psichico, a quelli più vulnerabili, alle vittime di tratta e ai nuclei familiari.

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