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Crosetto insiste: “Su nave turca nessuna invenzione”. Ma posta documento in cui si esclude dirottamento

Il ministro della Difesa Crosetto insiste con la versione del dirottamento della nave turca da parte di un gruppo di migranti. E pubblica un documento che in realtà smentisce la sua ricostruzione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha pubblicato un documento su Twitter, per tornare sulla vicenda del cargo turco, che intanto ha ripreso la sua regolare rotta verso la Francia: "Oggi alcuni giornali infangano, raccontando i fatti della Nave Galata Seaways come ‘inventati'. Poiché Ministero della Difesa e Ministro agiscono con responsabilità ed approfondendo, è giusto dimostrare la verità e l'infondatezza di queste notizie, a tutela del Sistema Paese", ha ribadito. La versione del ministro continua a essere quella del tentato assalto da parte dei migranti, una sorta di operazione di pirateria. Per il momento però non ci sarebbero riscontri. Eppure il sito del ministero della Difesa continua a riportare la notizia in apertura, con il titolo del tutto fuorviante: "Difesa – La Marina sventa tentativo di dirottamento".

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La vicenda del cargo turco: cosa non torna

Il caso è nato venerdì, quando si è saputo che le nostre unità di stanza a Brindisi, con un blitz, avevano liberato un'imbarcazione turca con 22 persone di equipaggio che avrebbe subito, al largo di Napoli, un sequestro da parte di 15 migranti che erano a bordo. Alcuni di loro, armati, avrebbero tentato, seconda la prima versione circolata, di prendere il controllo della nave con la forza per dirottare la nave. Dopo l’allarme lanciato dal comandate, la Brigata San Marco è intervenuta con gli elicotteri.

"I dirottatori della nave sono stati catturati. Tutto è finito bene", aveva fatto sapere il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Ma dalle indagini condotte dalla procura di Napoli sembra emergere un quadro differente. La Procura di Napoli ha escluso per il momento il reato di dirottamento per le persone arrestate: tre migranti che erano a bordo della nave, partita dal porto di Topcular in Turchia lo scorso 7 giugno e diretta a Sète, in Francia, sono state denunciate a piede libero per porto d'armi, per il possesso a bordo di due coltelli e un taglierino.

Le pm Enrica Parascandolo e Alessandra Converso hanno sentito nella giornata di ieri 11 dei 15 migranti che erano a bordo della Galata Seaways, e hanno incrociato le loro testimonianze con i video delle telecamere di bordo e con le versioni di altri presenti.

E il racconto dei migranti, di nazionalità siriana e irachena, di cui due sono donne incinte e due sono minori, sembra convergere: si erano nascosti a bordo della nave per arrivare in Europa. A un certo punto, durante la navigazione, in acque italiane, sarebbero stati scoperti dall'equipaggio. "Abbiamo avuto paura che ci rimpatriassero", hanno detto agli inquirenti. A quel punto avrebbero tentato di tagliare con due coltelli e un taglierino il telone del camion sul quale si erano nascosti, solo per prendere aria, e non certo per prendere il controllo del cargo.

Il comandante del mercantile comunque si sarebbe mosso semplicemente nel rispetto protocollo d’emergenza: avendo saputo che a bordo c'erano persone armate non identificate ha fatto dunque riparare l'equipaggio nella cabina blindata e ha lanciato l'Sos. Sentito dalla Squadra Mobile di Napoli e dalla Guardia di Finanza, il comandante ha raccontato di aver visto due persone armate di coltello che si aggiravano nella zona macchine della nave, senza riuscirvi ad accedere. In quel momento i due migranti si sarebbero riuniti al resto del gruppo, e per questo motivo il comandante ha deciso di lanciare l’allarme.

Il chiarimento della Marina Militare

Sulla vicenda è intervenuta anche la Marina Militare: "In linea generale e preliminare è giusto chiarire che la presenza a bordo di una nave mercantile di personale armato, che non risponde alle disposizioni dell’equipaggio, costituisce sempre una potenziale grave minaccia all’equipaggio, ai passeggeri e alla navigazione, comportando un immediato intervento delle autorità per il ripristino delle condizioni di sicurezza necessarie al prosieguo della navigazione – si legge in una nota – Ed è questo quello che è accaduto, senza ingigantimenti di fatti e sulla base di precise valutazioni tecniche e operative".

Al tweet che il ministro della Difesa Crosetto ha pubblicato stamattina è allegato anche un documento che contiene "l'attività ispettiva" effettuata a bordo della motonave. Si tratta di un documento di due pagine che ricostruisce cronologicamente cosa è avvenuto a poche miglia da Ischia. Al termine della nota si legge: "Si precisa che le attività di ricerca dei clandestini a bordo della motonave non hanno, in nessun momento, comportato l’uso della forza da parte dei militari. Nessun danno fisico è stato quindi riscontrato a chicchessia durante l’espletamento delle attività". Nessun dirottamento sventato quindi, al contrario di quanto ha ribadito il ministro.

Ci sarebbero però dettagli nuovi, emersi nella ricostruzione pubblicata dal ministro Crosetto sui social. Nella nota si legge che il 9 giugno alle 11:04, il comandante della nave turca Galata Seaways, Acarkan Ocakli, aveva inviato al centro di coordinamento marittimo italiano una "urgente richiesta di assistenza" motivata "dall’asserita presenza a bordo del mercantile stesso di 15 clandestini (di cui 2 armati con armi da taglio), che costituivano una minaccia per l’equipaggio".

Sempre secondo quanto riportato nella nota, alle 14.01 il coordinamento marittimo turco ha informato gli omologhi italiani, segnalando che "il comandante e la compagnia di navigazione richiedevano un’operazione di abbordaggio per poter gestire la situazione a bordo" e "di conseguenza, veniva disposto l’intervento rapido di una squadra di abbordaggio della Brigata Marina San Marco". 

Alle 15.00 sono decollati dalla Stazione Aeromobili della Marina di Grottaglie, in provincia di Taranto, due elicotteri "con a bordo una Squadra di abbordaggio composta da 15 operatori specializzati per abbordaggio di tipo ‘opponente'". Alle 17.15 la squadra ha raggiunto il mercantile che in un'ora è stato messo in sicurezza.

Dopo avere raggiunto il porto di Napoli e, ottenuto il consenso del capitano, intorno alle 21.15 è salito a bordo personale di polizia e Gdf. Le operazioni si sono concluse poco prima dell'una di notte: sono stati individuati i 15 clandestini a bordo, successivamente condotti a terra per le attività di polizia giudiziaria che ha portato alla denuncia di tre persone per porto abusivo di armi. Le indagini della Procura di Napoli andranno sicuramente avanti.

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