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Covid 19

Covid, Speranza avverte: “Siamo ancora dentro l’epidemia, non possiamo abbassare la guardia”

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, lancia un avvertimento a tutti gli italiani in seguito alla risalita dei contagi dovuta alla variante Delta: “Siamo ancora dentro una epidemia terribile che ci vede ancora combattere con armi nuove e più efficaci, ma siamo ancora dentro questa epidemia e guai ad abbassare la guardia”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La pandemia di Coronavirus non è ancora finita e bisogna continuare ad avere massima cautela. A ricordarlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al W20 Women Rome Summit: “Siamo ancora dentro una epidemia terribile che ci vede ancora combattere con armi nuove e più efficaci, ma siamo ancora dentro questa epidemia e guai ad abbassare la guardia. Nelle ultime settimane tocchiamo con mano elementi di significativa ripresa del contagio dovuto alla variante Delta. Siamo però in una fase diversa perché abbiamo l'arma dei vaccini, la più importante, e oggi abbiamo superato in Italia 58 milioni di dosi somministrate e dobbiamo continuare con questo ritmo”.

Vaccinare in Italia non è sufficiente, tanto che Speranza sottolinea che il vaccino “deve però essere accessibile a tutti e in tutti i Paesi. Il virus o lo si batte tutti insieme o continueremo ad avere nuove varianti”. Il ministro della Salute ribadisce come in questo momento in Italia e in Europa ci siano “elementi significativi di ripresa dei contagi per la variante Delta”. L’emergenza sanitaria ha comunque evidenziato alcuni elementi fondamentali per il futuro della salute mondiale: “Dentro questa crisi drammatica della pandemia le persone in tutto il mondo hanno capito fino in fondo che i servizi sanitari nazionali sono davvero la cosa più importante che abbiamo e dobbiamo difenderli con ogni energia: per troppo tempo le tabelle dei nostri uffici di bilancio hanno deciso quanto diritto alla salute poteva essere tutelato. Io penso che sia arrivato il momento ovunque di rovesciare questo schema, non sono le tabelle a decidere ma è il diritto alla salute, inalienabile, a decidere cosa c’è scritto nelle tabelle di bilancio”.

Non poteva mancare, in questa occasione, un riferimento alla condizione delle donne nel mondo della sanità: “Credo che la battaglia di fondo che anima il senso del W20 Women sia una battaglia ancora da vincere in ogni parte del mondo, e anche nel nostro Paese facciamo i conti quotidianamente con residui di una cultura di un tempo che vorremmo metterci alle spalle”. Secondo Speranza è necessario rafforzare la medicina di genere: “Non vorrei che fosse solo un punto sull'agenda, ma vorrei che un'ottica di genere fosse una lente attraverso cui noi guardiamo tutto il servizio sanitario nazionale”. infine, a margine dell'evento, il ministro della Salute si sofferma sulla decisione della Francia di rendere obbligatoria la vaccinazione del personale sanitario: "La Francia ha seguito il nostro approccio, siamo stati il primo Paese europeo a introdurre questo obbligo, altri ci stanno seguendo".

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