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I Paesi ricchi dovevano donare a quelli poveri 1 miliardo di vaccini: “Arrivati meno del 15%”

“Si è parlato molto di equità nella distribuzione dei vaccini ma si è agito troppo poco. I Paesi ad alto reddito hanno promesso di donare più di 1 miliardo di dosi a Covax, ma meno del 15% di quelle dosi sono diventate realtà”: lo ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, denunciando una situazione “inaccettabile” nell’accesso ai vaccini. E intanto Covax rivede a ribasso le sue previsioni per l’anno: solo il 20% dei cittadini nei Paesi poveri riceverà almeno una dose, contro l’80% di quelli che vivono in Paesi ricchi.
A cura di Annalisa Girardi
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"Non vogliamo altre promesse. Vogliamo solo i vaccini". Lo ha detto il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, puntando il dito contro i Paesi ricchi che avevano promesso di donare circa un miliardo di dosi al meccanismo Covax: tuttavia, nemmeno il 15% è arrivato a destinazione. Covax è l'iniziativa dell'Oms che si occupa di portare i vaccini contro il coronavirus anche agli Stati che, per ragioni economiche, non ne hanno accesso, e ora si trova a rivedere a ribasso le sue previsioni. Nei Paesi più poveri, infatti, le percentuali di popolazione che ha ricevuto almeno una dose continuano ad essere bassissime.

"Il quadro globale dell'accesso ai vaccini Covid-19 è inaccettabile: solo il 20% delle persone nei Paesi a reddito medio-basso ha ricevuto una prima dose di vaccino, rispetto all'80% nei Paesi a reddito medio-alto", hanno denunciato Oms e Covax. Durante una conferenza stampa a Ginevra Tedros Adhanom Ghebreyesus ha ribadito: "Si è parlato molto di equità nella distribuzione dei vaccini ma si è agito troppo poco. I Paesi ad alto reddito hanno promesso di donare più di 1 miliardo di dosi a Covax, ma meno del 15% di quelle dosi sono diventate realtà".

Le ambizioni iniziali del programma erano molto più elevate, ma le iniziative per portare il vaccino in tutto il mondo, denuncia l'Oms, continua a essere ostacolata da divieti di esportazione, accordi bilaterali prioritarie tra farmaceutiche e governi e problemi vari nell'iter produttivo. Continua quindi a esserci una profonda disparità tra il Nord e il Sud del mondo. Secondo Ann Ottosen, della divisione forniture del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef), Covax finora ha distribuito solo 243 milioni di dosi in 139 Paesi: l'obiettivo che rimane ora per la fine del 2021 è di arrivare a un totale 1,425 miliardi di dosi, contro la prospettiva iniziale di 2 miliardi. Che si prevede ora di raggiungere nel 2022.

L'Oms ha quindi lanciato un nuovo appello ai Paesi più ricchi affinché rinnovino il sostegno al programma in modo da "prevenire ulteriori ritardi nell'accesso equo ai vaccini". Per poi concludere: "Mentre la pandemia di Covid-19 continua a mietere vittime, a distruggere i mezzi di sussistenza e a ostacolare la ripresa economica continuiamo a sottolineare che nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro. C'è solo un modo per porre fine alla pandemia e prevenire l'emergere di varianti nuove e più cattive, ed è lavorare insieme".

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