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Cosa prevede il piano salva-casa che Salvini vuole portare in Cdm e perché si parla di condono edilizio

A breve il piano salva-casa annunciato da Matteo Salvini arriverà in Cdm. La sanatoria riguarderà le “piccole difformità” che impediscono ai proprietari di mettere in regola le loro abitazioni. Per le opposizioni non è altro che un condono edilizio. Ecco cosa si potrà sanare con il nuovo piano salva casa e cosa prevede: le novità.
A cura di Giulia Casula
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Presto il piano salva-casa di Matteo Salvini dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri. Lo ha annunciato oggi il vicepremier che a tal proposito ha parlato di una misura pensata per "regolarizzare piccole difformità, liberare gli uffici – spesso ingolfati dalle richieste – e salvare le case di milioni di italiani ostaggi della burocrazia".

La sanatoria, più volte vagheggiata dal ministro delle Infrastrutture, non dovrebbe essere un condono edilizio ma "un piano per aiutare milioni di famiglie che non riescono a comprare o a vendere casa loro", ha dichiarato Salvini. La proposta è stata salutata con freddezza dagli alleati che attendono il testo ufficiale per pronunciarsi. Netta, invece, la reazione delle opposizioni che vedono nel piano del leader della Lega una carta elettorale da giocarsi in vista delle europee e con cui raccogliere i consensi di chi ha commesso abusi edilizi.

Cosa sappiamo sul piano edilizio di Salvini e le novità tra gli interventi inclusi

Secondo il ministero delle Infrastrutture con il piano salva-casa si potranno sanare piccole modifiche, tra le quali "difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente" e lievi "difformità edilizie “interne”, riguardanti singole unità immobiliari (come ad esempio muri, soppalchi, tramezzi, nicchie o cornicioni)".

Nel mirino della sanatoria di Salvini quindi non dovrebbero rientrare gli immobili completamente abusivi ma solo singole modifiche strutturali e di lieve entità. Per il Mit tali irregolarità riguarderebbero "l' 80%  del patrimonio immobiliare italiano secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri". A tal proposito, negli scorsi giorni il ministro ha più volte ribadito ai cronisti che non intende "condonare abusi esterni", escludendo categoricamente i casi che riguardano "zone sismiche, archeologiche o ville abusive sulle spiagge".

Il piano salva-casa intende superare il limite della "doppia conformità" che non consente di regolarizzare quelle difformità che non sono più sanabili per la legislazione attuale ma che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento. Ad oggi infatti, per regolamentare una modifica strutturale all'interno della propria casa occorre che questa risulti conforme sia alla disciplina vigente al momento della modifica sia a quella attualmente in vigore.

Tale normativa comporta naturalmente numerosi stalli che impediscono ai proprietari di mettere in regola le loro abitazioni. L'obiettivo della sanatoria di Salvini, quindi, sarebbe quello di intervenire in questo senso "per tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa; e allo stesso tempo deflazionare il lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie".

Perché si parla di condono edilizio

Per le opposizioni il piano annunciato da Salvini non sarebbe altro che un condono edilizio, ovvero una misura che consente a chi ha commesso un abuso di regolarizzarsi senza subire conseguenze penali dietro il semplice pagamento di una certa somma in denaro.

L'ipotesi di un condono, però, è stata esclusa con forza dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che si è riservato di valutare il testo quando verrà presentato in Cdm. Della stessa idea la premier Giorgia Meloni che si è limitata a definire"ragionevole" un intervento sulle piccole conformità.

Sui tempi ancora non c'è certezza, ma il leader del Carroccio vuole premere sull'acceleratore per ottenere un decreto legge (che rispetto a un ddl entrerebbe in vigore subito) quanto prima, magari entro giugno. Al momento il testo si troverebbe al vaglio di "ingegneri, architetti,  geometri, notai, cooperative, imprese, piccoli proprietari. Spero che entro la fine di aprile questo lavoro di ascolto diventi un testo definito su cui ragionare", ha dichiarato Salvini. Se così fosse, per il ministro il piano salva-casa potrebbe rivelarsi una carta utile da giocare per raccogliere consensi e rilanciare il suo partito in vista delle elezioni europee.

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