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Quando arriva il piano edilizio salva-casa di Salvini e chi potrà usarlo

Il ministro Salvini continua a difendere la sua proposta di sanatoria salva-casa, attaccato dalle opposizioni come condono edilizio e accolto con freddezza dalla maggioranza. Il testo dovrebbe essere definito entro fine aprile, ha detto. Nel frattempo continuano le ipotesi su quali interventi saranno inclusi.
A cura di Luca Pons
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Il piano edilizio di Matteo Salvini dovrebbe arrivare entro fine aprile – almeno per quanto riguarda il testo definitivo da discutere con il resto del governo – e coinvolgerà i proprietari che hanno irregolarità interne alla casa da sanare. Salvini, rispondendo ai cronisti, ha ribadito che la misura per regolarizzare gli abusi edilizi che ha proposto negli scorsi giorni non sarà un condono, ma solo una sanatoria dedicata esclusivamente alle difformità interne di una casa, che non aumentano i metri quadri. Una promessa a cui le opposizioni non sono disposte a credere, mentre dal resto del centrodestra si attende di vedere un testo ufficiale per esprimersi.

Il ministro delle Infrastrutture ha rilanciato una proposta che ventilava da mesi, e che ora dovrebbe concretizzarsi: "Riguarda tutto quello che è dentro le abitazioni, ovviamente non c'è nessun premio per chi ha la villa abusiva in zona sismica o in riva al fiume. Si parla di difformità interne che spesso bloccano la vendita o l'acquisto di una casa, come una piantina difforme o una finestra posizionata male, che riguardano, secondo le stime degli ingegneri, quasi l'80% delle case degli italiani normalissimi, quindi non la villa in Sardegna".

Chi si trova in questa situazione potrebbe "andare in Comune, pagare ciò che deve e tornare a poter vendere e acquistare, dal momento che si tratta di questioni interne che non creano problemi urbanistici o ambientali". L'intervento riguarderebbe "tutto quello che c'è internamente agli appartamenti, dal monolocale in su. Tutto va sanato e rimesso sul mercato, altrimenti i prezzi torneranno a salire sia sulla vendita che sull'affitto. L'obiettivo è restituire milioni di case a milioni di famiglie italiane per bene, che hanno un problema con la burocrazia da dieci, venti, cinquanta anni, per una finestra in più, un sottoscala, il soppalco, la veranda".

Per Salvini "ci sono milioni di abitazioni in cui questi interventi non sono stati fatti cinque anni fa, ma negli anni Settanta o Ottanta ed è, anche volendo, impossibile sistemare". Questo perché bisogna seguire il principio della doppia conformità: il lavoro deve essere in regola sia secondo i criteri di quando è stato fatto, sia secondo quelli attuali.

Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno accolto con cautela la proposta, aspettando di leggere il testo, per non trovarsi a sostenere un vero e proprio condono edilizio. "Ne dovremo parlare anche con gli alleati, non vogliamo toccare nulla sulle norme ambientali e sui vincoli", ha assicurato Salvini, che ha dato una scadenza: "Spero che entro la fine di aprile questo lavoro di ascolto diventi un testo definito su cui ragionare".

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