Cosa non torna della storia dei ragazzi fatti sbarcare da un aereo perché ebrei

All'aeroporto di Valencia un aereo della compagnia spagnola Vueling stava per decollare per Parigi, mercoledì. Prima della partenza, però, un gruppo di circa 50 persone francesi (44 minorenni di quindici anni circa, e sette accompagnatori maggiorenni) è stato fatto scendere da agenti della polizia spagnola, la Guardia civil. Una delle accompagnatrici è stata arrestata perché rifiutava di lasciare l'aereo, e rilasciata poco dopo. L'episodio ha suscitato polemiche perché il gruppo veniva da un campo estivo ebraico, e tutti i giovani partecipanti erano ebrei.
Sui social sono scattate accuse di antisemitismo, alimentate sia dal governo israeliano, sia dall'associazione che aveva organizzato il campo in questione, Club Kineret. Invece Vueling si è difesa dicendo che il gruppo aveva tenuto un atteggiamento "turbolento" e aveva disturbato ripetutamente le spiegazioni sulle misure di sicurezza sull'aereo, aggiungendo poi che non c'era nessun legame tra la decisione di far scendere la comitiva francese e la loro religione. La polizia ha in parte confermato questa versione, dicendo che gli agenti non erano mai stati informati della religione dei ragazzi.
Alla fine, 23 minorenni e due accompagnatori sono tornati il giorno stesso su un altro volo, mentre gli altri hanno passato la notte in hotel e sono ripartiti il giorno seguente. Al momento, non ci sono video o altri elementi che permettano di verificare la versione riportata dai ragazzi del gruppo, né tantomeno prove di una qualche intenzione antisemita dietro le azioni di Vueling. Allo stesso modo, a causa della carenza di immagini e testimonianze dirette, non si può confermare la versione della compagnia spagnola.
Le accuse senza fondamento del ministro israeliano
Ad attaccare in modo più forte sulla vicenda è stato Amichai Chikli, ministro israeliano della Diaspora e contro l'Antisemitismo, che non era a bordo dell'aereo. Il ministro ha condiviso quello che sembra essere il video dell'arresto di una delle accompagnatrici, descritta come la "direttrice" del campo Kineret. Chikli ha affermato che i ragazzi fatti scendere dall'aereo "stavano cantando canzoni ebraiche", che l'equipaggio di Vueling avrebbe "detto che Israele è uno Stato terrorista". Nessuna di queste informazioni è stata confermata da altre fonti, né dai presenti, e non è chiaro come il ministro ne sarebbe venuto a conoscenza.
Chikli ha detto che questo era "uno dei più seri" dei "gravi episodi di antisemitismo visti di recente". Nei post successivi, ha suggerito che Vueling sarebbe una compagnia antisemita perché il gruppo che la controlla (International Airlines Group, lo stesso che controlla British Airways, tra le altre) ha come azionista principale il governo del Qatar, tramite Qatar Airways.
Infine, un altro elemento a cui il ministro si è appigliato per attaccare la compagnia è che il capitano dell'aereo era Ivan Chirivella, un pilota originario delle Canarie che lavora per Vueling dal 2006. Chirivella divenne famoso dopo l'attacco alle Torri gemelle dell'11 settembre 2001 perché era l'uomo che aveva insegnato a volare, come istruttore privato, ai due piloti che dirottarono gli aerei Boeing che colpirono le torri. Contro di lui non ci fai alcuna accusa sul piano giudiziario, nonostante l'Fbi l'avesse contattato successivamente per indagare; semplicemente, stando a tutte le ricostruzioni, non sapeva e non aveva modo di sapere con chi aveva a che fare e quali fossero le intenzioni dei suoi allievi.
La versione dei ragazzi a bordo dell'aereo
Anche Club Kineret, l'associazione che aveva organizzato il campo a cui i ragazzi partecipavano, ha preso le difese dei giovani e ha detto che farà denuncia per violenza fisica e psicologica e per discriminazione su base religiosa. L'associazione sostiene che il gruppo sarebbe stato fatto scendere perché i ragazzi indossavano kippah, stelle di Davide e altri simboli ebraici.
Uno dei ragazzi che era a bordo, parlando con l'agenzia di stampa Afp e con le televisioni francesi, ha dato la sua versione dei fatti: uno dei membri della comitiva avrebbe "quasi urlato" una parola in lingua ebraica durante la spiegazione delle misure di sicurezza da rispettare sull'aereo, ma dopo essere stati rimproverati sarebbero stati tutti "super tranquilli". Fino a quando, "cinque minuti dopo", sarebbe arrivata la polizia spagnola per far scendere tutti.
Secondo lo stesso ragazzo, uno degli agenti di polizia avrebbe detto che erano stati informati che alcuni dei presenti erano di nazionalità israeliana. Anche su questo, come sul resto del racconto, non ci sono conferme esterne. Un passeggero che ha parlato al quotidiano francese Le Parisien e ha detto di essere stato seduto una decina di file davanti al gruppo, ha affermato di non aver sentito "alcun grido".
La spiegazione di Vueling confermata dalla polizia
La versione di Vueling, naturalmente, è molto diversa ed è stata in parte confermata dalla polizia. In un comunicato ufficiale, la compagnia ha ricostruito l'accaduto dall'inizio. Sul volo, "un gruppo di teenager ha tenuto comportamenti turbolenti" e un "atteggiamento sfidante" nei confronti dell'equipaggio, ha affermato.
Gli assistenti di volo sarebbero stati avvertiti che i giovani stavano provando a tirare giù i giubbotti salvagente, giocavano con le maschere per l'ossigeno e togliendo i cilindri di ossigeno ad alta pressione, creando un "serio pericolo" per i presenti. Nel farlo, il gruppo avrebbe interrotto per tre volte le dimostrazioni sulle misure di sicurezza e sarebbe stato richiamato più volte.
Il comportamento sarebbe continuato nonostante gli avvisi dell'equipaggio, e nonostante un intervento diretto del capitano dell'aereo, che sarebbe stato chiamato in causa dal personale di bordo e avrebbe parlato ai giovani e agli accompagnatori. A quel punto, quindi, sarebbe stata contattata la polizia, come previsto dalle procedure per casi simili. La Guardia civil, dopo aver verificato la situazione, avrebbe provveduto a far scendere i passeggeri. Vueling ha detto che continuerà a indagare sull'accaduto, ma ha ribadito che le decisioni dell'equipaggio non sono in alcun modo state legate alla religione dei giovani.
La stessa Guardia civil ha confermato che ci sarebbe stato un comportamento "altamente problematico" da parte dei giovani, e una volta scesi dall'aereo anche un "atteggiamento violento di fronte alle autorità" da parte di alcuni individui. In più, la polizia ha detto che in nessuna fase dell'intervento – né con la chiamata iniziale, né successivamente – gli agenti erano stati messi a conoscenza della religione dei passeggeri coinvolti.