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Prodi: “L’Olanda che si oppone agli aiuti a chi venderà i suoi tulipani?”

L’ex premier Romano Prodi ha sottolineato l’importanza di pensare a una strategia di ricostruzione a livello europeo: “Trump dopo quell’incredibile errore di superbia personale ha messo sul tavolo miliardi di dollari. Voglio vedere se l’Europa ci ha pensato e se l’Italia ha pensato a quale sarà il suo ruolo in Europa”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Dobbiamo pensare a come ricostruiamo l'Italia quando saremo fuori da questo dramma. Dobbiamo prepararlo adesso perché tutti stanno già facendolo, dobbiamo farlo con urgenza", ha detto Romano Prodi, intervistato a ‘Che tempo che fa' su Raidue, parlando del dopo emergenza coronavirus.

"La globalizzazione non scompare – ha aggiunto l'ex premier – perché ha avuto dei difetti ma ha dato da mangiare a due miliardi e mezzo di persone. Ma cambierà: le grandi regioni economiche, Cina Europa e Usa, si faranno più concorrenza tra loro, arriveremo a una semi-autosufficienza delle grandi regioni. Gli Usa si sono già preparati a questo. Trump dopo quell'incredibile errore di superbia personale ha messo sul tavolo miliardi di dollari. Voglio vedere se l'Europa ci ha pensato e se l'Italia ha pensato a quale sarà il suo ruolo in Europa". 

Poi, commentando i veti che stanno bloccando le decisioni dell'Unione europea, ha affermato: "Ma gli olandesi se succede la grande crisi a chi venderanno i tulipani?".

"È come la guerra, il paragone di Draghi è scientificamente giusto – ha detto Prodi – Non è la crisi del 2008 che parte dalla finanza e poi prende il resto dell'economia, prende tutti: i ristoratori e quelli che devono andare a mangiare". L'ex presidente della Bce, in un editoriale sul Financial Times aveva detto: "La perdita di reddito del settore privato – e ogni debito assunto per riempirla – deve essere assorbita, totalmente o in parte, dai bilanci pubblici. Debiti pubblici più alti diventeranno una caratteristica delle nostre economie e saranno accompagnati dalla cancellazione del debito privato", sottolineando inoltre il parallelismo con la Seconda Guerra Mondiale: "Gli Stati hanno già fatto così" in occasione di altre emergenze. Le guerre, ad esempio, ha ricordato l'ex governatore della Banca d'Italia, "sono state finanziate da un aumento del debito pubblico".

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