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Covid 19

Coronavirus, cosa cambia per attività professionali e uffici pubblici con la nuova circolare

Nella circolare attuativa emanata dal governo, relativa al dpcm del 22 marzo per contrastare l’emergenza coronavirus, sono specificate le novità che riguardano le attività produttive e professionali: sospese tutte le attività produttive, industriali e commerciali, tranne quelle considerate “essenziali”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nella nuova circolare attuativa, emanata dal governo per limitare la diffusione del coronavirus in Italia, che chiarisce le nuove disposizioni del dpcm del 22 marzo, ci sono alcune novità che riguardano "lo svolgimento delle attività produttive" e gli "spostamenti fra territori comunali diversi", per ridurre il rischio di contagi di Covid-19 tra la popolazione. Queste misure sono entrate in vigore domenica 22 marzo, e rimangono valide fino al prossimo 3 aprile.

Come vi abbiamo spiegato qui, da domenica non è più possibile spostarsi da un Comune all'altro, nemmeno per rientrare nel proprio domicilio, abitazione e residenza, a meno che non ci siano ragioni gravi di salute, lavoro o necessità.

Cosa cambia per le attività produttive e professionali

Il provvedimento sospende tutte le attività produttive, industriali e commerciali, tranne quelle considerate "essenziali", tra cui la produzione, trasporto e commercializzazione di farmaci, tecnologia sanitaria, dispositivi medico-chirurgici, prodotti agricoli e alimentari, le attività utili a fronteggiare l'emergenza, e le attività degli impianti a ciclo produttivo continuo "dalla cui interruzione derivi un grave pregiudizio dell'impianto stesso, o un pericolo di incidenti. Tra quelle sospese rientrano i musei, altri istituti e luoghi di cultura, e servizi di istruzione, laddove non sia possibile attivare la didattica a distanza.

Per quanto riguarda le attività professionali, si legge ancora nel testo, "non sono sospese, ma restano ferme le raccomandazioni indicate all'art. 1, punto 7, del citato dpcm 11 marzo 2020″.

Cosa cambia per la Pubblica Amministrazione

Anche per la Pubblica Amministrazione resta quanto sancito dal decreto dello scorso 17 marzo, e cioè che il lavoro agile "rappresenta la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa". Le attività che sono interessate dallo stop possono proseguire, se riescono a riorganizzare il lavoro prevedendo lo ‘smart working' per i propri dipendenti.

"Si segnala, inoltre, che il dpcm in esame consente lo svolgimento delle attività dell'industria dell'aerospazio e della difesa non ché delle altre attività di rilevanza strategica per l'economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto territorialmente competente, cui è conseguentemente  demandata la ricognizione dei relativi siti produttivi".

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